Inversione dei poli magnetici, evento raro ma non troppo
I poli magnetici terrestri, ovvero nord e sud, si sono invertiti più volte da quando esiste il nostro pianeta: si tratta di un evento certamente raro, che però in teoria potrebbe avvenire in qualsiasi momento – anche ora – dando vita ad una serie di conseguenze (anche molto gravi) per la flauna e la flora della Terra. L’ultima inversione dei poli magnetici, come si legge su Sputniknews.com, risale a 42mila anni fa e gli scienziati sono riusciti a studiare nel dettaglio cosa accadde al nostro pianeta. Leggi anche Il progetto ‘Light Bender’ distribuirà luce solare sulla Luna, ecco come
Cosa causa l’inversione dei poli magnetici?
I poli magnetici, in realtà, si spostano continuamente: nel 1831 il polo magnetico nord fu individuato per la prima volta nell’area delle isole dell’arcipelago canadese, ma da allora si è spostato notevolmente ed ora si trova nell’area centrale del Mar glaciale artico; allo stesso modo si sta spostando anche il polo sud. Secondo gli studiosi questi spostamenti avverrebbero a causa di alcuni processi che hanno luogo nel nucleo terrestre, la cui parte più interna sarebbe composta da metalli allo stato liquido che, mescolandosi, generano energia elettrica e di conseguenza un campo magnetico. Leggi anche Nuwa City, la prima città umana su Marte: ospiterà 250mila persone. Ecco come sarà
I poli si stanno spostando molto velocemente
Proprio il rapporto tra i flussi magnetici profondi che si creano nel nucleo determina la posizione dei poli magnetici, che si stanno spostando sempre più velocemente (circa 65 km l’anno); ogni anno, inoltre, il campo magnetico riduce la sua potenza. Quanto deve preoccuparci la possibile inversione dei poli magnetici? Dipende. Nella storia della Terra se ne registrano un centinaio, anche se non sono stati riscontrati modelli di comportamenti: per un periodo di 40 milioni di anni non ci sono state mutazioni, mentre l’ultima inversione è durata molto poco e i poli sono tornati al proprio posto in poche centinaia di anni. Leggi anche Asteroide Apophis, nuovi calcoli realizzati dalla NASA: ecco le ultime stime, tutti i dettagli
L’indebolimento del campo magnetico
Un grosso studio internazionale, pubblicato di recente, ha studiato gli effetti dell’ultima inversione dei poli magnetici analizzando dei trinchi d’alberi fossilizzati: per circa 1.500 anni, prima e durante l’ultima inversione dei poli, il campo magnetico della Terra si è indebolito, garantendo minore protezione alla superficie del nostro paese contro vento solare e raggi cosmici. La Terra, durante questo periodo, è stata colpita da una quantità maggiore di radiazione cosmica rispetto al passato, lo strato di ozono si è danneggiato, la flora e la fauna sono state sottoposte a una potente radiazione ultravioletta.
Un vero e proprio stravolgimento per la natura
La natura stessa subì radicali cambiamenti a causa dell’inversione dei poli e dell’indebolimento del campo magnetico: l’Australia si trasformò in un deserto, molte specie animali e vegetali si estinsero. Cambiò anche il sistema climatico globale: in Europa settentrionale e in Asia nord-orientale il clima si riscaldò, mentre si raffreddò in America settentrionale. Alcune centinaia di anni prima della vera e propria inversione dei poli si verificò, come abbiamo detto, un indebolimento del campo magnetico: anche attualmente il campo magnetico si sta indebolendo e questo, secondo gli autori dello studio, potrebbe essere la prova di una imminente inversione dei poli magnetici.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.