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Giovedì 14 Novembre
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Inversione poli magnetici, la frequenza può essere maggiore di quanto pensassimo

Inversione poli magnetici, ecco i risultati dello studio realizzato da due equipe di scienziati

Inversione poli magnetici, la frequenza può essere maggiore di quanto pensassimo
Inversioni poli magnetici, i risultati di uno studio recente (Foto: Youtube)

Ecco i risultati di uno studio realizzato dall’Istituto di fisica del globo di Parigi e dall’Accademia delle scienza russa

L’inversione dei Poli magnetici potrebbe avvenire molto più frequentemente di quanto pensiamo. Fin dalla nascita del nostro pianeta, un liquido fuso composto di ferro e nichel gira attorno al nucleo della Terra, proteggendola dalle radiazioni solari e dai suoi effetti dannosi. Un paio di volte ogni milione di anni circa, i poli si ribaltano e il sud magnetico diventa nord magnetico e viceversa. Secondo quanto riporta un nuovo studio pubblicato sulla rivista Earth and Planetary Science Letters, l’inversione dei poli magnetici potrebbe avvenire molto più rapidamente di quanto pensiamo.

Come è stato condotto lo studio

Nel corso del periodo Cambriano, una delle più importanti divisioni della scala dei tempi geologici, che risale a circa 500 milioni di anni fa, avvenne una inversione dei poli magnetici che contribuì a trasformare le creature terrestri in forme di vita più complesse. Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di fisica del globo di Parigi e dell’Accademia delle scienze russa, raccogliendo dei campioni di sedimenti da un costone della Siberia nord-orientale, ha effettuato delle analisi che hanno dati risultati sconvolgenti.

Cosa si è scoperto

L’equipe di scienziati ha scoperto che circa 500 milioni di anni fa, il campo magnetico del pianeta si ribaltava con la frequenza di 26 volte ogni milione di anni. Tra 495 milioni e 500 milioni di anni fa, il campo magnetico iniziò a invertirsi a una velocità da una a due volte ogni milione di anni. L ‘idea ormai consolidata in seno agli astronomi era che la frequenza delle inversioni del campo magnetico si sarebbe evoluta gradualmente solo per decine di milioni di anni ma le analisi dei ricercatori hanno mostrato un improvviso cambiamento nella frequenza di inversione su una scala temporale di un milione di anni.

Le ipotesi allo studio

Non c’è dubbio sul fatto che il processo che ha generato il campo magnetico nel nucleo esterno, 500 milioni di anni fa, era molto diverso da quello osservato oggi. Ma non ci sono spiegazioni plausibili sui motivi della maggiore frequenza di inversione del campo magnetico terrestre in quella fase geologica. Tra le ipotesi che si stanno vagliando c’è anche la possibilità di un cambiamento nelle condizioni di calore nel nucleo esterno di ferro liquido che potrebbe aver iniziato una fase di raffreddamento e solidificazione circa 600 o 700 milioni di anni fa.

Quando avverà la prossima inversione ?

Secondo quanto affermano gli scienziati, l’ultima inversione del campo magnetico sarebbe avvenuta circa 780.000 anni fa. Si teme che la prossima inversione possa avvenire prima di quanto pensiamo con grave rischio per la Terra che sarebbe esposta ai danni delle radiazioni solari a causa dell’indebolimento del campo magnetico. Ovviamente si ragiona su scale temporali importanti e quindi non avverrà di certo entro pochi giorni o pochi mesi, ma di certo è comunque prossima ad accadere e potrebbe nascondere notevoli insidie per il genere umano.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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