L'asteroide 2018VP1 sta per "sfiorare la Terra": ecco quando e quanto è grande
L'asteroide 2018VP1 sta per entrare nell'orbita terrestre: ecco tutte le conseguenze di questo evento astronomico
Guarda la versione integrale sul sito >
L'asteroide 2018VP1 sta per “sfiorare" la Terra: ecco quando e quanto è grande
Ci siamo, il “giorno X" è arrivato: entro le ore 24 di oggi, lunedì 2 novembre 2020, l'ormai celebre asteroide 2018VP1 2018VP1 passerà accanto al nostro pianeta. Ovviamente, come già noto, le possibilità che l'asteroide colpisca la Terra sono dello 0,41% (contro il 99,59% del contrario), dunque il nostro mondo è praticamente al sicuro e non corre alcun rischio. E non è tutto perché secondo alcuni studiosi alla fine questo corpo celeste potrebbe finire ancor più lontano dalla Terra di quanto si pensi, fino a 10 volte più lontano della Luna. 2018VP1 fa parte della classe di asteroidi Apollo, ha un diametro poco superiore ai 2 metri e una massa stimata di 16 tonnellate e si muove a 9,5 chilometri al secondo, ma la sua velocità può arrivare fino a 14-15 km/s una volta entrato nell'atmosfera terrestre. C'è anche l'ipotesi che l'asteroide possa frantumarsi a causa dell'attrito con l'aria, altro motivo per cui esso non è stato inserito nella lista dei corpi celesti pericolosi: nel caso in cui invece 2018VP1 dovesse rimanere integro e non colpire la Terra “tornerà a farci visita" nel 2025. C'É ACQUA SULLA LUNA: ECCO L'ANNUNCIO UFFICIALE DELLA NASA
L'avvistamento dell'asteroide nello Spazio
Entrando nel dettaglio, la NASA ha fatto sapere che le probabilità che l'asteroide entri effettivamente nell'atmosfera del pianeta sono pari allo 0.41%, dunque estremamente basse (e, anche se fosse, si assisterebbe al fenomeno descritto in precedenza). 2018VP1 è stato avvistato in un primo momento dal Center for Near-Earth Object Studies, appartenente al Jet Propulsion Laborator della NASA. In seguito all'avvistamento si è provveduto ad effettuare analisi più approfondite in merito alla traiettoria del pianeta, giungendo alla conclusione che un impatto dell'asteroide sulla Terra sia piuttosto improbabile. LA TERRA É VISIBILE DA ALMENO 500 ESOPIANETI: ECCO COME
Alcune coincidenze temporali: dalla pandemia alla commemorazione dei defunti
Un particolare curioso dell'evento è dato dalla sua coincidenza temporale: 2018VP1 giungerà nei pressi della Terra intorno al 2 novembre, in piena emergenza pandemica e in prossimità delle elezioni presidenziali statunitensi. A ciò si aggiunge anche il fatto che, assai curiosamente, il 2 novembre è anche la data in cui, secondo la dottrina cristiana, si commemorano i defunti, il giorno successivo ad Ognissanti (cadente il 1° novembre e dedicato alla memoria dei Santi canonizzati dalla Chiesa Cattolica). RINTRACCIATE TESTIMONIANZE DI ATTIVITÁ VULCANICA SU GIOVE
CONTINUA A LEGGERE
Guarda la versione integrale sul sito >
Incidente per la sonda OSIRIS-REx che ha perso parte dei dati raccolti sull'asteroide Bennu: ecco cosa è successo (VIDEO)
Disavventura nello spazio per la sonda OSIRIS-REx: come riportato da Ansa.it, lo strumento lanciato dalla NASA e incaricato di raccogliere materiali sull'asteroide Bennu ha perso alcuni detriti durante l'operazione. Cosa è successo? OSIRIS-REx ha raccolto più materiale del previsto e la copertura del braccio meccanico incaricato di prelevare detriti da Bennu è rimasta leggermente aperta; di conseguenza una parte di quanto prelevato è stato involontariamente disperso nello spazio. OSIRIS-REx emette un potente sbuffo di azoto per far sollevare i detriti presenti sulla superficie dell’asteroide, ma in questo caso l'operazione è stata estremamente “un successo" e ha avuto una conseguenza inaspettata. Il materiale disperso nello spazio è comunque innocuo per la Terra, trovandosi a 320 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Ecco il video di come la sonda “risucchia" detriti di Bennu.
Guarda la versione integrale sul sito >
L'importanza della missione su Bennu
È durato quattro anni il viaggio della sonda Osiris-Rex, un progetto della Nasa: il culmine della sua missione è stato l'avvicinamento al suolo dell'asteroide Bennu dove la sonda dovrà raccogliere una certa quantità di polvere che poi verrà riportata sulla Terra dove sarà analizzata all'interno di laboratori specializzati: lo studio di questa polvere porterà ad avere maggiori informazioni sulle origini del Sistema Solare. L'operazione è stata molto delicata perché si è trattato di un'attività di alta precisione telecomandata a circa 330 milioni di km di distanza.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.
La Terra avrà una seconda Luna, ecco cosa significa e di quale fenomeno si tratta
15 Settembre 2024 | ore 17:46
Piccolo asteroide esplode in cielo e illumina la notte: ecco cos’è successo e dove
06 Settembre 2024 | ore 20:48