Rischio imprevisto per la Stazione Spaziale Internazionale, ecco cosa sta succedendo
La Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è la più grande abitata di sempre ed orbita a ben 7,66 chilometri al secondo; questo significa che può ricoprire una distanza come quella da Brisbane a Perth in meno di otto minuti, ovvero più di 4000 mila chilometri di percorrenza In vita da più di 23 anni, e nonostante i moduli siano protetti da solide schermature multistrato per ridurre al minimo la probabilità di depressurizzazione o forature, l’ISS ha avuto ben 30 incontri decisamente troppo ravvicinati con detriti orbitali. Tre soli nel 2020. L’orbita terrestre bassa, divenuta ormai super affollata, mette a rischio questa tipologia di stazione, specialmente se di così grandi dimensioni; oltre ai 5000 satelliti operativi infatti, secondo La Space Debris Office dell’Agenzia Spaziale Europea, vi sono circa un milione di oggetti artificiali che misurano tra 1 e 10 cm, e circa 36.500 oltre 10. Visto la velocità in cui questi oggetti possono viaggiare, anche un granello minuscolo potrebbe perforare un modulo pressurizzato, causando gravi conseguenze. POCHI GIORNI ALL’ECLISSI LUNARE PIÚ LUNGA DI SEMPRE: ECCO QUANDO E COME OSSERVARLA
Cambiamento di orbita
Solo pochi giorni fa, l’11 novembre, l’ISS ha rischiato la collisione con un frammento di satellite ed è stato costretto a cambiare rotta. L’incidente è stato causato da un piccolo pezzo di un satellite meteorologico, il Fengyun-1C, distrutto oltre 10 anni fa da un test missilistico anti-satellite cinese: l’esplosione ha causato 3500 detriti, quasi tutti caduti nella regione orbitale della stazione. Per evitare il colpo la navicella russa Progress, attaccata alla stazione, ha dovuto lanciare razzi per diversi minuti, fino a cambiare la velocità dell’ISS e sollevare la sua orbita di circa 1.2 chilometri. La collisione avrebbe potuto creare danni seri, specialmente se si calcola che a bordo vi era un numeroso equipaggio di cosmonauti e astronauti. METEORITE CADE AL SUD ITALIA, PAURA E APPRENSIONE: TUTTI I DETTAGLI
Monitoraggio dei detriti
Anche se non è possibile tracciare ogni detrito presente in orbita, né tanto meno eliminare tutta la pericolosa spazzatura, si stanno cercando metodi funzionali per rimuovere almeno i pezzi più grandi. E per fortuna diversi centri spaziali, come quello australiano e quello tedesco, il DLR, dispongono di strutture sempre più avanzate per monitorare l’orbita gestazionaria e la crescente attività dei suoi detriti. Un grande e continuo studio per liberare il nostro quartiere spaziale e renderlo meno pericoloso.
CONTINUA A LEGGERE
Non dimenticate di iscrivervi al nostro canale Youtube!
Seguite, come sempre, tutti i prossimi aggiornamenti sull’evoluzione della situazione meteo sull’Italia per le prossime ore e i prossimi giorni sia sul nostro sito che sul nostro canale YouTube, al quale vi invitiamo ad iscrivervi.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.