Nuova clamorosa scoperta scientifica, scoperta una nuvola d’acqua cosmica che influenza sulla temperatura dell’Universo: cosa significa
Nonostante gli studi astronomici ed astrofisici siano oggi a livelli realmente intensi e professionali, l’Universo ha ancora tanto da farci conoscere e cela a noi umani moltissimi lati oscuri. Periodicamente nuove scoperte riescono a lasciare i più famosi studiosi ancora a bocca aperta come è accaduto, per esempio, nel caso in questione in cui una nuvola di acqua cosmica è stata in grado di riuscire a rivelarci la temperatura dell’Universo primordiale. Grazie all’utilizzo del telescopio Northern Extended Millimeter Array, in Francia, un gruppo di astronomi ha osservato la proiezione dell’ombra di una nuvola di gas di acqua fredda nella lontana Galassia definita HFLS3 e meglio nota come nota come galassia starburst. Parliamo di una distanza di ben 13,8 miliardi luce dalla superficie terrestre! STRANO SEGNALE RADIO INDIVIDUATO NELLO SPAZIO: ECCO QUAL É
I dettagli e la temperatura
Pare che tale nuvola sia molto più fredda se comparata alla radiazione cosmica di fondo (CMBR); ciò ha portato a pensare che la temperatura dell’Universo stia tendendo man mano a raffreddarsi. L’analisi è stata fatta dagli scienziati elaborando la differenza di temperatura tra quella del gas più freddo e quella della radiazione cosmica, in modo da poter ottenere dati più specifici sulla temperatura dell’Universo rapportata alla sua fase più giovane (880 milioni di anni dopo il Big Bang, per esattezza). Il CMBR calcolato dagli esperti ricercatori è compreso tra 16,4 e 30,2 Kelvin (da -256,8 a -243 °C) ed è la conferma più importante che essi potessero avere dallo studio di questo fenomeno. MARTE NON É ABITABILE, ADDIO AL PROGETTO: ECCO PERCHÉ
Le parole degli esperti
Dalla Germania arrivano parole molto determinate su tale questione: l’astronomo Axel Weiss, appartenente al “Max Planck Insitute” per la Radioastronomia, ha affermato in merito che “Questa importante pietra miliare non solo conferma la tendenza al raffreddamento prevista per un’epoca molto precedente rispetto a quanto sia stato possibile misurare in precedenza, ma potrebbe anche avere implicazioni dirette sulla natura dell’elusiva energia oscura“. A questo parere si è anche affiancata la tesi dell’astrofisico Dominik Riechers, anch’egli tedesco, il quale ha sostenuto che “oltre alla prova del raffreddamento, questa scoperta ci mostra anche che l’Universo nella sua infanzia aveva alcune caratteristiche fisiche abbastanza specifiche che oggi non esistono più”.
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Cosa implica questa scoperta?
È piuttosto chiaro che parlare di energia oscura e di espansione dell’Universo non sia sicuramente un argomento da poter ridurre in concetti semplici e lineari, soprattutto se pensiamo che da una ricerca ne vengono generate parecchie altre, che si concatenano una con l’altra dando vita a nuove teorie ed aprendo ai nostri occhi nuovi orizzonti. È per tale ragione che in questo momento si è pensato di ricercare altre nubi di acqua fredda e di verificare se applicando la stessa tecnica sia possibile ottenere una medesima chiave di lettura. A noi non resta che stare ad attendere il frutto del lavoro di questi illuminati.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.