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Sabato 16 Novembre
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La Cina porta sulla Terra frammenti di luna: 44 anni fa l’ultima impresa simile

La Cina si iscrive nel piccolo elenco dei paesi che sono riusciti a portare frammenti di luna sulla Terra

La Cina porta sulla Terra frammenti di luna: 44 anni fa l’ultima impresa simile
La missione lunare Chang'e si è conclusa con un successo

La Cina porta sulla Terra frammenti di Luna

Sono passati ben 44 anni dall’ultima volta che l’umanità è riuscita a portare delle rocce lunari sulla Terra. Stavolta il merito va alla missione robotizzata Chang’e 5 dell’agenzia spaziale cinese, che ha fatto atterrare in Mongolia circa 2 kg di materiali prelevati sul nostro satellite. Prima di questa missione soltanto Stati Uniti e Unione Sovietica sono riusciti in questa difficilissima impresa. Le squadre cinesi hanno raggiunto un territorio della Mongolia Interna Centrale per recuperare dalla sonda i preziosi reperti e metterli al sicuro dalle contaminazioni.

Un grande successo per la Cina

Essere riuscita a riportare campioni lunari e in una tale quantità è un enorme successo per la Cina e aiuterà i ricercatori a capire meglio come si è evoluto il nostro satellite e tutto il sistema solare. Come programmato il ritorno è avvenuto in una Regione Autonoma cinese nel nord del paese come ormai avviene per consuetudine. La missione Chang’e 5, del nome della dea della Luna era partita il 23 novembre dalla base spaziale di Wenchang nella Cina meridionale con il razzo vettore Lunga Marcia 5.

Un evento seguito in diretta nazionale

La partenza della missione è stata trasmessa in diretta e seguita con grande interesse dalla popolazione, anche complice una campagna battente da parte del governo che sta puntando molto in questa direzione per la spinta tecnologica correlata al settore spaziale. Il primo dicembre un lander ha raggiunto la superficie lunare e ha raccolto campioni a diverse profondità con una trivella in grado di penetrare fino a circa 2 metri nel suolo del nostro satellite per poi ripartire utilizzando la base come rampa di lancio.

Un’evoluzione enorme che si rifà al passato

La tecnica impiegata per abbandonare il nostro satellite ricorda da vicino quella delle missioni Apollo con il modulo lunare LEM, anche se la tecnologia cinese è decisamente più avanzata di quella usata negli anni ’60 per le prime missioni americane. Durante tutta la sua durata sono state raccolte moltissime informazioni che saranno utilizzate in seguito per aiutare i ricercatori a sviluppare i lanci con equipaggio, previsti entro il 2030, frutto anche di un ritrovato interesse per la competizione verso lo spazio.

Le rocce provengono dall‘Oceanus Procellarum, una vastissima area piatta sulla faccia visibile della Luna, una zona scelta perché secondo molti ricercatori in epoche estremamente remote è stata sede di eruzioni vulcaniche e potrebbe quindi fornire informazioni utili sulle composizione interna del nostro misterioso satellite e sulla sua origine.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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