La Luna diventerà una miniera? La NASA vuole acquistare materiale raccolto sul nostro satellite naturale

La NASA è interessata a comprare la regolite, materiale presente sulla Luna: si tratta di un incentivo per favorire l'esplorazione del nostro satellite naturale, ma l'annuncio è destinato a far discutere

Luna, foto Pixabay
1 di 3

Guarda la versione integrale sul sito >

La Luna diventerà una miniera? La NASA vuole acquistare materiale raccolto sul nostro satellite naturale

E se la Luna diventasse una sorta di miniera? Non è fantascienza. La NASA, come si legge su IlPost.it, vuole infatti comprare rocce lunari dalle compagnie spaziali private in modo da incentivare le attività di estrazione sul satellite naturale per aumentare le esplorazioni lunari con essere umani e puntare, per il futuro, a Marte. Non mancano, ovviamente, perplessità in tal senso. La novità in questione, come spiegato dall'amministratore della NASA Jim Bridenstine, fa parte del programma spaziale Artemis che ha come obiettivo quello di riportare l'essere umano sulla Luna entro il 2024. Leggi anche La Luna si sta arrugginendo: ecco perché e cosa può succedere

Quanto pagherà la NASA?

La NASA, insomma, ha obiettivi molto ambiziosi ma crede che per raggiungerli non bastino le iniziative pubbliche: è per questo che l'intenzione è quella di coinvolgere e incentivare le aziende private. In questa fase la NASA è interessata solo alla regolite, l'insieme di polveri e rocce presenti sulla superficie lunare: le aziende interessate dovranno quindi creare robot automatici in grado di effettuare i prelievi e di mantenere i campioni sulla superficie lunare, in attesa di un recupero da parte della NASA, che pagherà tra i 15mila e i 25mila dollari per quantità tra 50 e 500 grammi di regolite. Leggi anche Sulla Luna saranno costruite intere città all’interno dei tubi di lava? Ecco come sarà possibile

Già esistenti accordi di trasporto con alcune aziende private

Non si tratta, in realtà, di un grande incentivo economico: ogni missione spaziale, infatti, costa diversi milioni di dollari. I prezzi, comunque, potranno cambiare in base ai singoli accordi e se non altro, secondo Bridenstine, si tratterà di un'opportunità per i privati di sperimentare i loro sistemi. Già esistono alcuni accordi commerciali con compagnie spaziali private per lo sviluppo di sistemi di trasporto per raggiungere la Luna e portare il materiale sulla terra: stiamo parlando di SpaceX, Blue Origin, Lockheed Martin. Leggi anche Gli scienziati hanno inviato segnali alla Luna e finalmente ne hanno ricevuto uno indietro, di cosa si tratta?


Guarda la versione integrale sul sito >

1 di 3
2 di 3

Guarda la versione integrale sul sito >

Obama aveva dato la possibilità alle aziende di tenere per se il materiale

L'annuncio è certamente destinato a far discutere, visto che dà la possibilità ai privati di raccogliere e vendere materiale ottenuto non sulla Terra. Già nel 2015 Obama aveva firmato la legge che dava alle aziende statunitensi il diritto di tenere per se ogni materiale spaziale prelevato; con un ordine esecutivo Trump ha reso più chiara e rafforzato questa possibilità, aprendo anche alla possibilità di scambiare e vendere materiali. Secondo i trattati, comunque, nessun paese può accampare diritti di proprietà su corpi celesti: Luna o Marte, quindi, non potranno essere rivendicati da nessuna nazione.

Guarda la versione integrale sul sito >

2 di 3
3 di 3

Guarda la versione integrale sul sito >

Cos'è il programma Artemis

Il programma Artemis è senza dubbio molto ambizioso e, al netto di questa novità, prevede il ritorno dell'essere umano sulla Luna, in particolare verso il Polo Sud lunare e non nell'area equatoriale, già visitata dalle missioni Apollo. L'equipaggio prevede anche la presenza di una donna, per la prima volta. Secondo i ricercatori nei crateri polari della Luna ci sono riserve di ghiaccio da poter utilizzare per stabilire una colonia permanente e utilizzare il nostro satellite naturale come “punto di appoggio" per l'esplorazione di Marte.

Guarda la versione integrale sul sito >

3 di 3


Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.