La materia oscura potrebbe distruggersi schiantandosi contro esopianeti
Materia oscura, ecco i risultati di un nuovo studio condotto da ricercatori della Ohio University
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Ecco nuovi studi sulla materia oscura che hanno rivelato particolari sulla composizione
Grandi esopianeti gassosi potrebbero essere riempiti di materia oscura autodistruggente. Ecco il motivo per cui un team di ricercatori ha proposto di utilizzare il telescopio spaziale James Webb, di prossima uscita, per scansionare behemoth distanti nella galassia alla ricerca di potenziali effetti di riscaldamento che potrebbero derivare dalla misteriosa sostanza, che supera la normale materia di quasi sei volte nell'universo. La fisica ormai ha raggiunto alcune certezze sulla materia oscura, ad esempio che esiste perchè trascina gravitazionalmente stelle e galassie ma al momento si conosce molto poco in merito alle proprietà.
Le ipotesi allo studio
Secondo le teorie più gettonate la materia oscura sarebbe composta da singole particelle e che queste particelle a volte possano colpire l'un l'altra così come le particelle di materia regolari. Questa è la tesi proposta da Juri Smirnov, un fisico russo che studia le astroparticelle presso la Ohio State University. Secondo questi modelli, due particelle di materia oscura potrebbero anche rompersi e distruggersi vicendevolmente, generando calore. Se questa teoria fosse vera allora questi oggetti potrebbero schiantarsi su oggetti di grandi dimensioni come gli esopianeti, causando la perdita di energia e l'accumulo di particelle all'interno di quei mondi. Lì, potrebbero annientarsi a vicenda e produrre una grande quantità di calore misurabile e visibile da lontano.
Pianeti di enormi dimensioni potrebbero accumulare grandi quantità di materia oscura
Come si legge sul sito Livescience, Smirnov e Rebecca Leane (una sua collega ricercatrice) hanno suggerito di utilizzare il telescopio Webb spaziale per scansionare cieli nella parte infrarossa dello spettro elettromagnetico, per cercare questo caratteristica firma di calore. Secondo la loro teoria esisterebbero dei pianeti extrasolari di elevate dimesioni in grado di accumulare più materia oscura. Si tratta di pianeti delle dimensioni superiori a Giove, o nane brune, enormi mondi che sono quasi diventati stelle ma non sono riusciti a raccogliere abbastanza gas per innescare la fusione nucleare nei loro nuclei.
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La materia oscura potrebbe accumularsi soprattutto al centro della galassia
I candidati migliori, secondo Smirnov, potrebbero essere pianeti extrasolari che sono stati “cacciati via” dalla stella madre e che sono piuttosto vecchi, il che significa che si saranno raffreddati a temperature molto basse . Se un tale oggetto brillava in modo anormalmente luminoso nell'infrarosso, potrebbe indicare la presenza di materia oscura.
Un altro metodo sarebbe quelli di iniziare una ricerca capillare di esopianeti in tutta la Via Lattea e fare una mappa delle loro temperature. Secondo le sue teorie, la materia oscura dovrebbe accumlarsi al centro della nostra galassia, quindi questa mappa dovrebbe mostrare le temperature dei pianeti extrasolari che aumentano leggermente approssimandosi verso il nucleo della Via Lattea.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.
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