La NASA ha avviato le grandi manovre per deorbitare la Stazione Spaziale Internazionale
La NASA intanto ha stretto delle partnership con società commerciali sia degli Stati Uniti che di alleati di tutto il mondo
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Entro il 2031 l'ISS verrà riportata sulla Terra: ecco cosa prevede il programma della NASA
Nell'ottobre del 2000, un razzo Soyuz portò in orbita per la prima volta la Stazione Spaziale Internazionale. Da allora gli esseri umani hanno occupato un posto permanente nello spazio per compiere le proprie missioni. La NASA si sta ora preparando per il futuro della presenza umana nello spazio con l’intenzione di far deorbitare la Stazione Spaziale Internazionale nel 2031. “Abbiamo effettuato costanti interventi di manutenzione sulla stazione spaziale. Mandiamo costantemente i nostri astronauti a fare passeggiate nello spazio e loro stanno facendo proprio questo", sono state le parole proferite dall'amministratore della NASA Bill Nelson. “Tecnicamente, potremmo mantenere la stazione spaziale in funzione, ma l'idea era di farla deorbitare nel 2031."
Come avverrà il ritorno sulla Terra
Quando la Stazione Spaziale Internazionale deorbiterà, rientrerà nell’atmosfera terrestre. La maggior parte brucerà, ma una parte sopravvivrà al calore del rientro. “È grande quanto uno stadio di calcio", ha detto Nelson. “Dobbiamo essere in grado di collocare le “reliquie” nel cimitero dell'Oceano Pacifico meridionale”. Si tratta della struttura più grande mai portata nello spazio. Negli anni ’90 i russi hanno avuto un ruolo nella scelta dell’orbita della ISS. “Con così tanto anticipo, 5 o 6 anni in anticipo, stiamo sviluppando il veicolo per la deorbita. Non si può mai dire con quello che sta facendo il presidente Putin. Quale sarà il nostro rapporto? – si è chiesto Nelson – Potremmo continuare a fare affidamento su i nostri partner sulla stazione spaziale per aiutarli ad abbatterlo?”. La NASA intanto ha stretto delle partnership con società commerciali sia degli Stati Uniti che di alleati di tutto il mondo.
Le parole di presidente della Nasa
“Ci sono limitazioni ad essere su una stazione spaziale gestita da più governi", ha affermato il presidente delle stazioni spaziali e internazionali della Voyager Space Jeffrey Manber. Voyager e i suoi partner internazionali stanno progettando di lanciare lo Starlab in un'orbita più bassa. Il fatto di collaborare con strutture commerciali allontana la politica dai progetti spaziali della Nasa evitando di dover collaborare con i russi come accadde 30 anni fa. Come la ISS, lo Starlab di Voyager sarà ancora una base internazionale e sarà gestita da aziende di tutto il mondo.
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Il futuro sarà legato a partnership commerciali con aziende
“Gli europei sono rappresentati da Airbus, i giapponesi sono rappresentati da Mitsubishi Corporation. Abbiamo appena annunciato che la MDA canadese si occuperà del braccio robotico", ha detto Manber. “E ovviamente abbiamo il supporto della NASA. Quindi è molto entusiasmante il modo in cui abbiamo messo insieme tutto questo per essere veramente internazionali." La NASA ritiene che sviluppare partnership commerciali rappresenterà un passo in avanti anche sul piano della sicurezza nazionale.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.