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Mercoledì 13 Novembre
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La NASA ha registrato ‘la voce’ della Luna più grande di Giove, Ganimede

La sonda Juno ha registrato la 'voce' della Luna di Giove: i dettagli

La NASA ha registrato ‘la voce’ della Luna più grande di Giove, Ganimede
La NASA ha registrato 'la voce' della Luna più grande di Giove, Ganimede (Foto Pixabay)

La NASA ha registrato ‘la voce’ della Luna più grande di Giove, Ganimede

Ganimede è la luna più grande del nostro Sistema Solare. La sonda Juno è nelle vicinanze ed ha inviato alcuni rumori curiosi. Il 7 giugno 2021, la sonda ha condotto un sorvolo ravvicinato di Ganimede e ha registrato le onde elettromagnetiche della luna con il suo strumento Waves. Quando la frequenza di queste emissioni viene spostata nella gamma audio, il risultato è un insieme inquietante di suoni mai sentiti prima. Questo audio è stato presentato dalla Nasa all’American Geophysical Union Fall Meeting.

Ganimede

Ganimede, che è persino più grande di Mercurio, potrebbe avere un oceano liquido in profondità sotto la sua crosta ghiacciata. Oltre a tutto ciò, ha il suo campo magnetico, l’unico delle lune del Sistema Solare ad averne uno. La sonda Galileo, che ha studiato Giove negli anni ’90 e nei primi anni 2000, ha anche campionato lo spazio intorno a Ganimede, portando alla rivelazione che le onde di plasma sono un milione di volte più forti intorno alla luna rispetto all’attività mediana a distanze corrispondenti attorno a Giove. Non è chiaro se ciò abbia qualcosa a che fare con il campo magnetico lunare, ma sembra probabile.

La sonda Juno

I dati suggeriscono che il campo magnetico di Giove ha subito un cambiamento negli ultimi cinque anni e che la Grande Macchia Blu, separata dai potenti venti di Giove, si sta muovendo verso est a quattro centimetri al secondo rispetto al resto dell’interno del pianeta. Gli scienziati hanno anche studiato i dati di Juno per comprendere la turbolenza nell’atmosfera gioviana. La somiglianza di questa turbolenza con la turbolenza del fitoplancton negli oceani della Terra ha portato l’oceanografa Lia Siegelman della Scripps Institution of Oceanography a cercare di collegare le due cose, come riporta sciencealert.com.

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Le ipotesi dei ricercatori

Secondo il fisico e astronomo William Kurth dell’Università dell’Iowa, “è possibile che il cambio di frequenza subìto dopo l’incontro ravvicinato sia dovuto al passaggio dalla faccia illuminata di Ganimede a quella in ombra”. La sonda Juno è stata lanciata nel 2011.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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