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Mercoledì 13 Novembre
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La NASA lavora a nuove tecnologie spaziali: ecco le partnership dell’agenzia statunitense

Jim Bridenstine, amministratore delegato NASA, sta per annunciare partnership importanti tra sponsor e l'agenzia spaziale statunitense

La NASA lavora a nuove tecnologie spaziali: ecco le partnership dell’agenzia statunitense
NASA Foto PixaBay

La NASA lavora a nuove tecnologie spaziali: ecco le partnership dell’agenzia statunitense

Il nuovo amministratore della NASA Jim Bridenstine, insediatosi nel 2018, ha annunciato che alla riunione virtuale del Lunar Surface Innovation Consortium di mercoledì 14 ottobre alle 11:45 EDT terrà un discorso molto importante. La conferenza, ospitata dal Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL) e dall’Arizona State University , sarà in diretta sul canale TV della NASA e in streaming sul suo sito ufficiale. L’ASTEROIDE BENNU PUÓ CONTENERE ELEMENTI IN GRADO DI “DARE LA VITA”: I DETTAGLI

Novità per l’esplorazione

Bridenstine discuterà il programma Artemis e annuncerà le ultime scelte per il Tippin Point e la loro influenza sull’esplorazione sostenibile della luna per i prossimi decenni. La NASA ha dato l’opportunità, dal gennaio 2020 alle Industrie che intendono collaborare, di iniziare a sviluppare tecnologie per incrementare le possibilità commerciali dello spazio e dei benefici legati alle future missioni. Seguendo le indicazioni fornite già dall’amministratore, Jim Reuter Associate Administrator of NASA’s Space Technology Mission Directorate (STMD) fornirà poi alcuni importanti aggiornamenti sulla Lunar Surface Innovation Initiative dell’agenzia. APL controlla il consorzio in collaborazione con la NASA e sotto l’egida del programma per l’innovazione dell’esplorazione della superficie lunare. Le attività scientifiche invece si trovano sotto il programma Artemis e vengono già da tempo portate avanti. SCOPERTO IL PIANETA PIÚ GIOVANE DI SEMPRE

Apertura al commerciale

Nei nuovi sviluppi per l’esplorazione della superficie lunare, anche per via di una rapida crescita di un rinnovato interesse da parte di varie agenzie spaziali per il nostro satellite, sono adesso stati ammessi nuovi attori. Sono coinvolti esperti del settore accademico, di quello governativo, le associazioni no profit, e anche l’industria, sempre più interessata ai risvolti economici di ricerca e sviluppo, ma non solo. Tutti insieme collaborano alla definizione di nuove soluzioni e tecnologie per l’esplorazione della superficie lunare in maniera innovativa. La NASA sta programmando di inviare per la prima volta una donna oltre che un uomo superficie della Luna nel 2024 e di iniziare la realizzazione di una piccola base lunare stabile entro la fine del decennio per effettuare ricerche sul campo. La Luna sarà infatti utilizzata come trampolino di partenza per il grande passo successivo che ci aspetta, cioè l’esplorazione del lontano pianeta Marte, con missioni con persone a bordo, perché la sua ridotta velocità di fuga consente di inviare navi più grandi a costi sostenibili. ECCO I 20 PIANETI CHE POTREBBERO OSPITARE LA VITA

Il 2 novembre la Terra sarà sfiorata da un grosso asteroide: l’allarme della NASA

Non è raro che la Terra, anno dopo anno, venga sfiorata da corpi celesti che, per cause naturali, entrano nell’orbita del pianeta e vi rimangono per periodi di tempo estremamente variabili. Sono fenomeni casuali e relativamente comuni, dovuti alla miriade di ammassi rocciosi che ogni giorno transitano nell’Universo e, senza eccezioni, anche nel Sistema Solare. Decisamente più raro è il superamento dell’atmosfera terrestre da parte degli asteroidi, i quali nella maggior parte dei casi finiscono col disintegrarsi in cielo per poi giungere sulla Terra in forma di frammenti. Questo non è il caso però di 2018VP1, asteroide avvistato dalla NASA e in procinto di sfiorare la Terra intorno al 2 novembre.

La grandezza di 2018VP1

L’allarme arriva direttamente dal dipartimento Asteroid Watch della NASA. Il dipartimento ha provveduto a comunicare l’evento con un semplice tweet, all’interno del quale vengono descritte alcune delle caratteristiche generali dell’ammasso roccioso. L’asteroide, come già anticipato, è stato denominato 2018VP1 e appare di piccole dimensioni. La sua grandezza è di circa 6.5 piedi, pari a poco meno di due metri (1.98, per la precisione). In virtù di un dimensionamento ridotto, il corpo celeste non rappresenta alcuna minaccia per la Terra: la forza di gravità del pianeta è talmente forte che, anche in caso di una deviazione della traiettoria, con l’ammasso roccioso indirizzato verso la superficie terrestre, si assisterebbe a una rapida e inevitabile distruzione del masso in detriti (innocui per il pianeta).

L’avvistamento dell’asteroide nello Spazio

Entrando nel dettaglio, la NASA ha fatto sapere che le probabilità che l’asteroide entri effettivamente nell’atmosfera del pianeta sono pari allo 0.41%, dunque estremamente basse (e, anche se fosse, si assisterebbe al fenomeno descritto in precedenza). 2018VP1 è stato avvistato in un primo momento dal Center for Near-Earth Object Studies, appartenente al Jet Propulsion Laborator della NASA. In seguito all’avvistamento si è provveduto ad effettuare analisi più approfondite in merito alla traiettoria del pianeta, giungendo alla conclusione che un impatto dell’asteroide sulla Terra sia piuttosto improbabile.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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