La sonda Juno ha inviato sulla Terra le prime foto di Ganimede, la più grande luna di Giove

Grazie allo straordinario lavoro della sonda Juno è stato possibile immortalare alcuni particolari suggestivi della maggiore luna di Giove

Giove
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Grazie alla sonda della NASA è stato possibile immortalare alcuni particolari di Ganimede

Alcune immagini suggestive sono giunte dalla sonda Juno della Nasa e immortalano alcuni particolari affascinanti della luna più grande di Giove. Juno ha ingrandito fino a oltre 1000 chilometri la superficie ghiacciata della luna più grande del sistema solare sfruttando una finestra temporale di soli 25 minuti per scattare delle foto. Una fotografia ha immortalato il lato luminoso di Ganimede rivolto verso il sole mentre un'altra ha fotografato il suo lato oscuro evidenziando lasuperficie ghiacciata e inospitale butterata da crateri presumibilmente formati in seguito ad impatti di asteroidi. Da leggere anche Crateri e fratture sulla luna di Giove, ecco cosa sta succedendo

L'unico precedente risale a 20 anni fa

Mai prima d'ora un veicolo spaziale era arrivato così vicino a questa gigantesca luna come ha avuto modo ammettere uno dei creatori della sonda Juno, Scott Bolton, fisico presso il Southwest Research Institute di San Antonio. “Ci prenderemo del tempo prima di trarre conclusioni scientifiche, ma fino ad allora possiamo semplicemente meravigliarci di questa meraviglia celeste“. La navicella spaziale Galileo della NASA, circa 20 anni fa, riuscì nell'impresa di immortalare con altre foto la gigantesca luna, che rappresenta fra l'altro il nono oggetto più grande del sistema solare. Prima di allora, gli unici altri scatti provenivano dalle missioni Voyager alla fine degli anni '70.

Ganimede, l'unica luna con un proprio campo magnetico

Scoperta per la prima volta da Galileo Galilei nel 1610, Ganimede è una delle 79 lune del gigante gassoso di Giove. Con circa 5.260 km di larghezza, Ganimede è più grande del pianeta Mercurio e l'unica luna nel nostro sistema solare con un proprio campo magnetico. Il gruppo di ricercatori adesso passeranno al setaccio le nuove immagini alla ricerca di indizi vitali sulla composizione, ionosfera (la parte superiore di un'atmosfera in cui gli atomi sono ionizzati dalla radiazione solare), campo magnetico, ambiente di radiazione e guscio di ghiaccio della luna gioviana, sfruttando la nitidezza delle foto scattate con una risoluzione di circa 0,6-1,2 miglia (1-2 km). CONTINUA A LEGGERE..


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Brevi cenni di storia della sonda Juno

La sonda Juno venne lanciata poco meno di dieci anni (agosto 2011) e si trova in orbita nei pressi di Giove almeno da cinque anni. Secondo i programmi della NASA mancherenno ormai solo un mese alla fine della sua missione primaria. La NASA potrebbe ancora mantenere la sonda a sorvegliare la superficie tempestosa di Giove fino al 2025, con sorvoli su due delle altre grandi lune del gigante gassoso, Europa e Io, in programma per il 2023.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.