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Giovedì 14 Novembre
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La sonda Voyager 2 ha avuto un malfunzionamento

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Piccolo problema alla sonda Voyager 2 che non acquisisce più dati per la Terra. Gli ingegneri della NASA sono comunque già intervenuti

La sonda Voyager 2 ha avuto un malfunzionamento
la sonda voyager2

La sonda Voyager 2 ha avuto un malfunzionamento

Voyager 2 è un veicolo spaziale creato dagli scienziati per porsi in una parte della galassia non occupata da stelle o pianeti. Nelle settimana in corso è stato registrato un piccolo problema sulla sonda che non gli permette l’acquisizione di dati.

Il problema di Voyager 2

La sonda è entrata in un regime di basso consumo a causa di un malfunzionamento. La NASA è subito intervenuta per ripristinarla nelle sue funzioni, disattivando uno dei sistemi che consuma più energia. Attualmente la sonda è stata risvegliata ma ancora non procede all’acquisizione dei dati. Il problema è stato riscontrato nel momento in cui gli ingegneri si sono accorti che il veicolo spaziale non riusciva a completare un’operazione di routine. E’ stata evidenziata una sovralimentazione che ha fatto scattare il sistema di sicurezza che mette fuori gioco alcuni sistemi.

Le sonde Voyager hanno attraversato l’eliopausa

Al momento Voyager 1 e Voyager 2 hanno raggiunto il punto in cui inizia lo spazio interstellare avendo attraversato l’eliopausa. Esse forniscono dati molto importanti quando questo limite viene superato e continueranno a farlo. Gli ingegneri della NASA devono monitorare attentamente la direzione dei veicoli, in quanto quando le loro antenne non punteranno più la Terra, avrà termine la comunicazione con esse.

Nello spazio da 42 anni

Il 20 agosto 1977 fu lanciata la sonda Voyager 1, il 5 settembre Voyager 2. Sono gli oggetti creati dall’uomo più lontane dalla Terra, probabilmente nemmeno si pensava che potessero funzionare ancora dopo 42 anni. La seconda sonda viaggia più lentamente e infatti ha solcato l’eliosfera nel novmbre 2018, mentre la prima l’ha raggiunta nell’agosto 2012. Si prevede che esse possano funzionare e trasmettere dati alla Terra fino al 2025, quando il generatore termoelettrico a radioisotopi finirà di fornire energia elettrica.

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