La Terra è visibile da almeno 500 esopianeti: ecco la scoperta scientifica

L'osservazione di mille esopianeti ha permesso di scoprire che la metà di essi hanno la Terra nel loro "raggio visivo": ecco i dettagli

Foto Pxhere.com
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La Terra è visibile da almeno 500 esopianeti: ecco la scoperta scientifica

Da secoli gli esseri umani si interrogano sulla possibile presenza di vita al di fuori del pianeta Terra, un quesito che tiene occupate le migliori menti scientifiche. Per sciogliere i dubbi relativi alla sussistenza di altre forme biologiche nell'Universo, l'esplorazione e la ricerca rimangono le due attività sulle quali fondare un'indagine approfondita, che possa sondare i confini della galassia (la Via Lattea) e proseguire oltre, per osservare la porzione più ampia possibile di Universo. Tuttavia, gli scienziati, istintivamente dediti al progresso, di tanto in tanto scelgono di cambiare prospettiva. Quali sono gli esopianeti che, dalla loro superficie, potrebbero avere una visione ottimale della Terra? E quali sono i corpi celesti che avrebbero la possibilità di riscontrare segni di vita dal nostro pianeta? SULLA LUNA C'É ACQUA: L'ANNUNCIO CLAMOROSO DELLA NASA

Un migliaio di esopianeti

Le ricerche più recenti in merito ci hanno permesso di conteggiare oltre 1.000 stelle simili al Sole (1.004, per la precisione, un numero in aggiornamento) con un numero elevato di esopianeti che, orbitanti attorno a loro, potrebbero avere una visione sufficientemente buona del pianeta Terra. Le stelle rilevate si troverebbero tutte entro una distanza ben definita, pari a 326 anni luce (ossia 100 parsec) dalla superficie terrestre. Particolarmente interessante, però, è la tipologia di visione che tali pianeti potrebbero avere della Terra: secondo Lisa Kaltenegger, astronomo della Cornell University di Ithaca (stato di New York), un possibile osservatore esterno, posizionato da un punto ideale del proprio esopianeta, potrebbe rilevare segni di biosfera nell'atmosfera terrestre. ECCO QUANTO COSTA IL PIANO PER RIPORTARE L'UOMO SULLA LUNA

Il metodo di osservazione

La Kaltenegger ha anche affermato che noi terrestri, pur senza dover ricorrere a cannocchiali o telescopi, possiamo rilevare la presenza delle stelle principali attorno alle quali ruotano gli esopianeti citati. Tornando all'ipotesi citata in precedenza, un astronomo che desideri individuare la Terra dal proprio esopianeta non dovrebbe fare altro che sfruttare le medesime tecniche di calcolo adoperate da noi terrestri. UN MISTERIOSO ASTRO PUÓ ALTERARE L'INCLINAZIONE DELL'ASSE TERRESTRE


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Il numero di esopianeti in grado di “osservare" la Terra

Nello specifico, la prassi richiederebbe l'osservazione del passaggio della Terra davanti al Sole; l'analisi porterebbe a rilevare i dati sulla composizione atmosferica del nostro pianeta, il che consentirebbe di trarre conclusioni rilevanti sulla effettiva presenza di vita sulla Terra. Tra le oltre 1.000 stelle identificate, circa la metà consente ai pianeti in orbita di poter osservare la Terra direttamente dalla loro superficie, per un arco di tempo pari a circa 10 ore per orbita.

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Incidente per la sonda OSIRIS-REx che ha perso parte dei dati raccolti sull'asteroide Bennu: ecco cosa è successo (VIDEO)

Disavventura nello spazio per la sonda OSIRIS-REx: come riportato da Ansa.it, lo strumento lanciato dalla NASA e incaricato di raccogliere materiali sull'asteroide Bennu ha perso alcuni detriti durante l'operazione. Cosa è successo? OSIRIS-REx ha raccolto più materiale del previsto e la copertura del braccio meccanico incaricato di prelevare detriti da Bennu è rimasta leggermente aperta; di conseguenza una parte di quanto prelevato è stato involontariamente disperso nello spazio. OSIRIS-REx emette un potente sbuffo di azoto per far sollevare i detriti presenti sulla superficie dell’asteroide, ma in questo caso l'operazione è stata estremamente “un successo" e ha avuto una conseguenza inaspettata. Il materiale disperso nello spazio è comunque innocuo per la Terra, trovandosi a 320 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Ecco il video di come la sonda “risucchia" detriti di Bennu.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.