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L’esplosione della supernova 2006gy potrebbe essere il frutto di una collisione tra stelle:

Una equipe di ricercatori giapponesi ha ricostruito il possibile scenario che ha portato all'esplosione della supernova SN 2006gy

L’esplosione della supernova 2006gy potrebbe essere il frutto di una collisione tra stelle:
Supernova, immagini archivio (Foto: youtube)

La supernova  2006gy potrebbe essere esplosa a causa di una collisione avvenuta in un sistema stellare binario

Sappiamo che molte stelle concludono il loro ciclo vitale con una esplosione luminose chiamata supernova. Alcune di queste esplosioni sono molto più luminose del normale e producono fino a 100 volte più energia. Gli astronomi chiamano queste “supernove superluminose” ma ancora si ignora le ragioni di questa forza esplosiva. Ora, un team di ricercatori ha provato a studiare le origini di una di queste supernovae superluminose, la SN 2006gy. Secondo le risultanze delle ricerche in questione, l’esplosione di questa supernova sarebbe avvenuta in un sistema stellare binario quando una piccola e densa stella nana bianca si è avvolta nel nucleo del suo compagno di stelle giganti.

I risultati della ricerca giapponese pubblicata su Science

I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati nella giornata di giovedì 23 gennaio su Science.
Nel 2006, gli astronomi notarono una supernova superluminosa che venne poi nominata SN 2006gy. Si trattava della supernova più luminosa che avessero mai visto in quel momento. Successivamente, un gruppo di ricercatori guidati da Koji Kawabata dell’Università di Hiroshima in Giappone, ha catturato un’immagine dettagliata della luce emessa dalla supernova, notando che SN 2006gy emetteva luce in combinazioni di lunghezze d’onda che non erano mai state evidenziate prima nelle altre supernovae.

Le possibili cause

Un mistero che l’astronomo, Anders Jerkstrand (che ha preso parte alla ricerca) dell’Università di Stoccolma, ha definito ‘molto eccitante’. Nello studio si sono ricercate le cause che avrebbero potuto produrre le lunghezze d’onda della luce emessa da SN 2006gy, scoprendo che l’esplosione stellare doveva contenere una elevata quantità di ferro . Trovare così tanto ferro significa che la stella esplosa era una nana bianca e non una grande, massiccia stella che è collassata in modo esplosivo.

L’ipotetico scenario ricostruito dai ricercatori

Le lunghezze d’onda della luce emesse da SN 2006gy hanno anche mostrato che l’esplosione è stata dovuta anche all’interazione con un guscio di materiale gassoso. La collisione con il materiale circostante ha causato probabilmente l’esplosione per convertire molta della sua energia in luce e produrre una supernova così luminosa, secondo le conclusioni a cui è giunto Jerkstrand. Ma il team ha scoperto che il materiale gassoso doveva essere stato rilasciato verso l’esterno solo 100 anni prima dell’esplosione della supernova. Oppure deve essere ritenuta pura coincidenza il fatto che il guscio di gas sia stato espulso poco prima dell’esplosione della supernova. In alternativa si può anche pensare che i due fenomeni siano in qualche modo da mettere in correlazione l’uno con l’altro.

Lo scenario che si sarebbe materializzato, secondo i ricercatori, sarebbe quello di una densa nana bianco e una stella gigante con un’atmosfera gassosa distesa che si orbitano a vicenda in un sistema binario. Le due stelle sono abbastanza vicine da far orbitare la nana bianca all’interno degli strati esterni gassosi della stella gigante. La resistenza risultante ha spedito la nana bianca a spirale verso il centro della stella più grande, spingendo il materiale gassoso verso l’esterno. Uno scenario compatibile con ciò che sarebbe successo a SN 2006gy, anche se serviranno nuovi studi per avere conferme.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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