Liridi, le stelle cadenti di primavera: quando è possibile osservare lo sciame meteorico
Siamo entrati nel lungo periodo delle Liridi, lo sciame meteorico di primavera: come osservarlo e le cose da sapere
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Liridi, le stelle cadenti di primavera: quando è possibile osservare lo sciame meteorico
In questo periodo di quarantena forzata, rivolgere gli occhi al cielo per osservare un fenomeno astronomico può aiutarci ancora più del solito a risollevare il morale: molta attenzione, quindi, a quanto sta per accadere. Siamo infatti entrati, come si legge su Scienzenotizie.it, nel lungo periodo delle Liridi, lo sciame meteorico visibile dal 15 al 30 aprile.
Il picco tra il 21 e il 22 aprile
Grazie alla fase di Luna Nuova, ovvero il totale oscuramento del nostro satellite naturale, l’osservazione del fenomeno risulterà più agevole: il picco delle Liridi, secondo l’American Meteorite Society, si verificherà tra la notte del 21 aprile e le prime ore del 22, quando il cielo sarà attraversato da circa 18 stelle cadenti all’ora a una velocità media di 48 chilometri al secondo.
Come osservare le Liridi
Lo sciame meteorico delle Liridi è celebre per la produzione di bolidi molto luminosi: per osservarlo bisognerà volgere lo sguardo verso la costellazione della Lira a nord-est. Si tratta di una costellazione a forma di parallelogramma.
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Liridi, alcune cose da sapere
Le Liridi sono uno sciame meteorico generalmente attivo dal 15 al 28 aprile di ogni anno, il cui radiante, ovvero il punto da cui sembrano irradiarsi, è localizzato nella costellazione della Lire (nei pressi della luminosa stella Vega), da cui prende il nome. Ad originarle è in realtà la cometa C/1861G1 Thattcher, che ha un periodo di circa 415. Quest’anno l’osservazione sarà favorita dalla Luna Nuova del 21 aprile: la Luna sarà quindi assente nella notte tra il 21 e il 22; intorno alIle 3 l’orario ideale per l’osservazione, quando l’aria radiante sarà molto alta sull’orizzonte.
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La cometa C/2019 Y4 Atlas si è distrutta
Il mese di aprile ci ha già regalato alcuni eventi astronomici importanti, con diverse congiunzioni astrali. Tra i fenomeni osservabili c’è stata anche la cosiddetta Superluna, la più vicina dell’anno. Niente da fare, come si legge su Everyeye.it, per la cometa C/2019 Y4 Atlas, che sarebbe dovuta diventare uno dei corpi celesti più luminose dell’intera volta celeste: la cometa, come dichiarato dall’astrofisico Gianluca Masi, si è distrutta. La pietra cosmica, scoperta alla fine di dicembre 2019, aveva fatto parlare di se per l’accrescimento esponenziale della sua luminosità, che ha subito un freno il 17 marzo: questo perché, per l’appunto, si è disintegrata.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
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