Luna, un nuovo studio conferma che è fatta di magma
Nuovo studio sulla Luna pubblicato sulla rivista Nature Geoscience
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La Luna potrebbe essere formata da magma
Un nuovo studio scientifico suggerisce che la Luna si sia formata dopo che un protopianeta gigante si è schiantato sulla Terra, che è stata poi coperta in un oceano di magma. Successivamente si è formato un disco attorno al pianeta che alla fine si è fuso nella Luna, secondo lo studio. L'ipotesi dell'impatto gigante non sembra corrispondere alle moderne osservazioni sulla composizione chimica della Luna, ma questo nuovo studio invece lo conferma, come riportano i siti Livescience.com e Astronomy.com
Lo studio pubblicato su Nature Geoscience
In un nuovo studio pubblicato il 29 aprile sulla rivista Nature Geoscience, un team di ricercatori provenienti dal Giappone e dagli Stati Uniti hanno provato a risolvere questo paradosso lunare. Il nuovo studio inizia con la versione standard dell'ipotesi dell'impatto gigante, che va più o meno in questo modo: circa 4,5 miliardi di anni fa, quando il sistema solare era ancora pieno di pianeti, una roccia all'incirca delle dimensioni di Marte è andata a schiantarsi sulla Terra ancora in via di formazione. I resti in frantumi di questo oggetto estraneo, insieme ad alcuni frammenti di massa terrestre, si sono andati ad aggregare in orbita attorno al nostro pianeta e alla fine sono diventati la Luna rotonda che tutti conosciamo e amiamo.
Le simulazioni al computer
Le simulazioni al computer di questo antico impatto suggeriscono che, se questo fosse davvero il modo in cui la Luna si è formata, la maggior parte del materiale di cui è composta la Luna dovrebbe provenire dal planetoide che si è schiantato sulla Terra. Studi recenti sulle rocce lunari, però, raccontano una storia diversa. Sempre più ricercatori stanno scoprendo che la composizione chimica della Terra e della Luna sono quasi identiche. Gli autori del nuovo studio tentano di risolvere questo paradosso impostando il tempo del grande impatto a circa 50 milioni di anni dopo la formazione del Sole, quando la giovane Terra potrebbe essere stata coperta da un mare di magma fino a 1.500 chilometri di profondità. In una serie di simulazioni al computer, i ricercatori hanno lanciato un protopianeta roccioso in questa Terra inondata di magma, e poi hanno visto il mare fuso schizzare nello spazio in un gigantesco “braccio" di magma.
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L'ipotesi della formazione della Luna
Secondo i ricercatori, mentre enormi quantità di lava si diffondevano nello spazio, si formò un disco attorno alla Terra che alla fine si unì alla Luna. Questa istantanea della simulazione al computer mostra un gigantesco impattore (blu) che si infrange in una proto-Terra ricoperta di magma (rosso) circa 4,5 miliardi di anni fa. Sono state raggiunte temperature significativamente più elevate rispetto al materiale roccioso del planetoide, che hanno provocato l'espansione del volume diffusosi nello spazio. Mentre la maggior parte del magma è ricaduto nell'oceano caldo della Terra, la vasta nube di materiale fuso è rimasta in orbita e alla fine si è unita in una Luna. Queste simulazioni hanno portato ad una Luna con una percentuale molto più alta di materiale derivato dalla Terra rispetto ai precedenti studi.
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Le dichiarazioni dei ricercatori
Il coautore dello studio Shun-ichiro Karato, geofisico dell'Università di Yale, ha dichiarato: “Nel nostro modello, circa l'80% della Luna è fatto di materiali proto-terrestri. Nella maggior parte dei modelli precedenti, circa l'80% della luna è costituito dall'impattatore, questa è una grande differenza." Secondo gli autori dello studio, l'ipotesi magma-oceanica mostra che la composizione chimica simile alla Terra della Luna potrebbe essere compatibile con la teoria dell'impatto gigante. Non è ancora una risposta completa a come si è formata la Luna, ma unifica la teoria predominante con le osservazioni reali.
Fonte: Livescience.com e Astronomy.com
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
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