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Giovedì 14 Novembre
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L’Universo potrebbe essere curvo: i risultati di un clamoroso studio

Uno studio scientifico avrebbe riscontrato una lieve flessione nelle microonde: ecco cosa significa

L’Universo potrebbe essere curvo: i risultati di un clamoroso studio
L'Universo potrebbe essere curvo: i risultati di un clamoroso studio - foto PixaBay

L’Universo è di forma sferica: la nuova interpretazione degli scienziati

Vi siete mai chiesti di che forma sia l’Universo sconfinato? Domanda un po’ difficile a cui rispondere, dato che dal vostro balcone si vede a malapena l’orizzonte… Ma niente paura, ci hanno pensato i “soliti” ricercatori astronomici a dare una risposta. Lo scienziato italiano Alessandro Melchiorre e il suo team, come riporta la rivista Nature Astronomy, hanno scoperto che l’Universo potrebbe essere di forma curva. Non più piatta, come si pensava finora, ma sferica.

Universo di forma sferica: i risultati dello studio

Come hanno fatto i ricercatori a “stabilire” che l’Universo è di forma sferica? Grazie ai dati del fondo cosmico a microonde, da cui è stato evinto che lo spazio seguirebbe una lieve e impercettibile curva, una flessione ininfluente per le nostre esistenze ma che permetterebbe (per assurdo) a un viaggiatore spaziale di partire da quel punto e, continuando ad andare dritto, ritornarvi senza perdersi. A determinare ciò è un’anomalia nella radiazione cosmica di fondo: in questa radiazione infatti, spiegano gli scienziati, sarebbe presente più lente gravitazionale “del normale”, il che ha come conseguenza una maggior flessione delle microonde. Un’osservazione importante, sicuramente non ancora assoluta e che necessita di ulteriori conferme, ma che potrebbe capovolgere la concezione scientifica sull’Universo.

Le parole degli scienziati

Quello che abbiamo scoperto – ha dichiarato Melchiorre alla rivista Science è che puoi spiegare A_lens (così è stata denominata la nuova variabile gravitazionale, ndr) con un universo curvo positivamente, che è un’interpretazione molto più fisica di quella che puoi spiegare con la relatività generale”. Ma attenzione: a controbattere è il dottor Andrei Lande, cosmologo di Stanford, il quale si rifà al documento redatto dai colleghi George Efstathiou e Steven Gratton e in cui si certifica che l’Universo è piatto e non sferico.

Il telescopio speciale per osservare meglio la Via Lattea: il VST

E se poteste ammirare la Via Lattea da un punto di vista diverso, ancor più incantevole? A tal proposito ecco il VLT Survey Telescope (VST), come riporta MeteoWeb.eu, un telescopio speciale che offre una vista rara e ricca di colori e polveri interstellari. Si tratta di un apparecchio dal design all’avanguardia realizzato dall’ESO.

Dove si trova il VST

Il VLT Survey Telescope (VST) si trova nell’Osservatorio Astronomico del Paranal in Cile, nel deserto di Atacama. Questo telescopio funziona al top durante le ore notturne: in quelle parti del giorno la cupola del telescopio si apre e permette a chi ne fa uso di osservare le meraviglie della via Lattea in condizioni atmosferiche ideali: l’alta quota e l’aridità del deserto di Atacama, infatti, offrono cielo sgombro di nuvole e un tasso di inquinamento bassissimo. Da qui, e solo da qui, è possibile immergersi in un bagno di scie colorate luminose e tanti altri spettacoli per gli occhi, proprio come fosse un film di fantascienza.

Trovato un nuovo buco nero nello spazio

A proposito di novità astronomiche, poche ore fa è stato scoperto un buco nero finora mai rinvenuto, precisamente il più “piccolo” di sempre. A rintracciarlo è stato un gruppo di ricercatori che ha studiato un catalogo di 100.000 stelle denominato Apache Point Observatory Galactic Evolution Experiment (APOGEE), come riporta NotizieScientifiche.it.

Quanto è grande e dove si trova

Questo buco nero si trova in una regione esterna del disco principale della via Lattea, a circa 10.000 anni luce dalla Terra, ed ha una massa 3,3 volte quella del Sole. Il diametro del buco nero, emerge dalla ricerca, sembrerebbe essere di appena 19 km ma occorrono nuove conferme per ufficializzare questi dati. La particolarità di questo buco nero è l’assenza del disco di gas e polvere che invece è “marchio di fabbrica” di tali corpi celesti, che appunto permette agli astronomi di localizzarli. E com’è stato possibile, dunque, trovarlo nello spazio?

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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