L'uomo torna sulla Luna, lo sbarco nel 2024: non sarà il ghiaccio d'acqua la prima risorsa utilizzata. Ecco perché
Non sarà il ghiaccio d'acqua la prima risorsa utilizzata dall'uomo quando tornerà nuovamente sulla Luna: ancor prima si utilizzerà la luce solare che darà energia agli strumenti operativi
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L'uomo torna sulla Luna, lo sbarco nel 2024: non sarà il ghiaccio d'acqua la prima risorsa utilizzata. Ecco perché
L'uomo è pronto a tornare sulla Luna. O quasi. L'intenzione, come si legge su Everyeye.it, che riprende quanto pubblicato da Space.com, è quella di rimettere piede sul nostro satellite naturale nel 2024, ma questa volta per restarci, stabilendo una presenza permanente. L'obiettivo potrebbe essere reso possibile grazie ad una scoperta molto importante, ovvero quella del ghiaccio d'acqua presente sulla Luna, importantissimo non solo per gli astronauti ma anche per produrre carburanti per razzi, in modo da permettere più facilmente gli spostamenti.
Prima del ghiaccio sarà sfruttata la luce solare
Il ghiaccio d'acqua, comunque, non sarà la prima risorsa che gli umani utilizzeranno sulla Luna: è quanto sottolineato di recente dagli esperti nel corso di una conferenza scientifica. Quale sarà, quindi, la prima risorsa utilizzata? La luce solare, “prima e più semplice risorsa che abbiamo lì": è quanto affermato da Jake Bleacher, geologo e capo esploratore della NASA. Gli strumenti operativi portati dall'uomo sulla superficie lunare, infatti, necessiteranno di energia per funzionare; stesso discorso vale per supportare la futura base sulla Luna progettata dalla NASA nell'ambito del programma Artemis.
Cosa sono i luoghi soprannominati picchi di luce eterna
Sulla Luna, infatti, ci sono luoghi chiamati picchi di luce eterna: proprio in queste zone si dovrebbero dirigere i primi esploratori. Tra questi c'è il cratere Peary, il più grande nei pressi del Polo nord lunare, dove ci sono aree costantemente illuminate dalla luce del Sole: questa regione è l'unica dell'intero sistema solare finora conosciuta in cui il Sole non tramonta mai.
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Le dichiarazioni dello scienziato della NASA
Come spiega Sam Lawrence, scienziato planetario presso il Johnson Space Center della NASA, “abbiamo sentito molto parlare della storia del ghiaccio nel polo: è sicuramente una bella storia. C'è da dire, però, che è l'illuminazione la risorsa che stiamo effettivamente cercando con le missioni Artemis". Insomma, molto semplicemente: il ghiaccio d'acqua presente sulla Luna sarà senza dubbio utile per le missioni sulla NASA che intendono portare di nuovo l'uomo sul nostro satellite naturale, ma prima ancora ad essere sfruttata sarà la Luce del Sole.
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Alcune cose da sapere sul programma Artemis
Ormai manca veramente poco, l'uomo si prepara a sbarcare nuovamente sulla Luna e l'intenzione, se tutto andrà secondo i piani, è quello di farlo nel 2024: si parla di uomo riferendosi all'essere umano, visto che il programma Artemis prevede di far sbarcare anche la prima donna sulla Luna. Il programma è portato avanti principalmente dalla NASA, ma c'è anche la collaborazione delle aziende di voli spaziali commerciali statunitensi e di partner internazionali come l'Agenzia spaziale europea, la JAXA e la Canadian Space Agency. Non ci resta che attendere.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
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