Cratere Jezero su Marte: sospetti confermati dalla NASA
Le foto di Marte permettono di notare come la presenza d’acqua di miliardi di anni fa abbia contribuito a modellare il suolo del pianeta. Secondo i recenti studi questi indizi saranno la base per la ricerca di forme di vita passate sul pianeta rosso. Nel cratere marziano Jezero, in particolare, gli scienziati hanno sempre sospettato l’antica presenza di un lago, alimentato da un fiume scomparso, il cui delta a forma di ventaglio è tuttoggi visibile dallo spazio. A febbraio il rover della NASA Perseverance ha scattato delle foto ad alta risoluzione all’interno del cratere, analizzate da Science per confermare o meno la teoria. LA LUNA SI STA ALLONTANANDO DALLA TERRA: ECCO COSA PUÓ SUCCEDERE
Lo studio del cratere Jezero
Lo studio dell’interno e cratere, in particolare delle scogliere sul suo fondale, che un tempo erano le rive del presunto fiume, hanno rivelato come la loro forma e cratteritiche sia simile a quelle dei delta dei fiumi della Terra. Gli strati inferiori delle pareti, in particolare, mostrano di essere stati assoggettati a un costante flusso d’acqua presente circa 3,7 miliardi di anni fa. Questo studio ha quindi dimostrato che il “pianeta rosso” era abbastanza caldo e umido da supportare un ciclo idrologico. Un altro aspetto curioso è la presenza di massi sulle sommità delle pareti, che probabilmente sono stati portati lì da violente inondazioni. Ma l’obiettivo principale delle ricerche sarà il sedimento dello strato sulla base, nei cui campioni raccolti dal rover gli scienziati cercheranno la presenza di tracce di una preesistente vita su Marte. LANCIATO IL SATELLITE CHE MONITORERÁ IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
L’analisi dei campioni
I campioni raccolti saranno a disposizione delle analisi degli scienziati nel 2030, con la speranza che nei minerali di sale in essi presenti si trovi la prova che, a un certo punto, queste acque abbiano ospitato antiche vite microbiche. La loro speranza è che i campioni possano a un certo punto aver ospitato un’antica vita microbica, le cui prove potrebbero essere state intrappolate da minerali di sale. L’astrobiologa della NASA Amy Williams ha condiviso il suo entusiasmo riguardo la possibile scoperta, dichiarando anche che “È davvero illuminante vedere qualcosa che nessuno sulla Terra ha mai visto prima”.
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Le rivelazioni da Perseverance
Il rover Perseverance – Grande come un SUV, dotato di 19 telecamere, un braccio robotico, due microfoni e strumenti d’avanguardia per il raccoglimento e l’analisi dei campioni – è atterrato sul suolo marziano il 18 febbraio, e sono ora in corso gli studi delle fotogreafie a lunga distanza che il rover ha raccolto in questi mesi. Come quelle realizzate con la SuperCam, che esegue lo zapping laser delle rocce per studiarne la composizione chimica del vapore. Dal suo arrivo su Marte, dopo un viaggio dalla Terra durato sette mesi, il rover Perseverance ha raccolto una quantità di indizi fondamentali alla ricerca. Il piano adesso prevede il suo attraversamento del delta, l’antica sponda del lago e i bordi del cratere, per quella che potrebbe essere una delle scoperte più importanti e sensazionali della storia dell’umanità.
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