Marte è un pianeta ancora “vivo”? C’è ancora attività vulcanica
Marte non sarebbe un pianeta “morto” dal punto di vista geologico in quanto sotto la sua arida superficie vi è ancora attività vulcanica. Secondo quanto si legge su “Scienza.fanpage.it“, infatti, questo fenomeno sarebbe l’unico che consente di spiegare l’esistenza di quel grande lago salato sotterraneo – che si trova sepolto sotto 1,5 km di ghiaccio – scoperto al Polo Sud nel corso del 2018 da parte di ricercatori italiani.
Marte, per evitare il congelamento del lago serve una fonte di calore
Secondo le prime ricerche realizzate dagli studiosi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), del CNR, dell’Università Sapienza di Roma e di altri atenei, si stava facendo largo la convinzione secondo la quale il bacino di acqua liquida potesse persistere per mezzo della pressione e del sale. Tuttavia, nuovi studi hanno portato a ritenere che questi parametri – come riportato da “Scienza.fanpage.it” – non sarebbero sufficienti ad evitare il congelamento da parte del lago. Per far sì che ciò non accada, infatti, serve una fonte di calore esterna che è stata individuata in una camera magmatica che è posta al di sotto del polo meridionale.
Marte, la ricerca americana svela la presenza di attività vulcanica
Ad individuare la prima prova indiretta della presenza di attività vulcanica sul Pianeta Rosso sono stati due studiosi americani, vale a dire il professor Michael M. Sori e il dottor Ali M. Bramson, entrambi facenti parte del Laboratorio Lunare e Planetario dell’Università dell’Arizona di Tucson. I due scienziati in questione non hanno mai messo in dubbio la presenza di quel grande lago salato sotterraneo, bensì hanno messo in dubbio le motivazioni in base alle quali quel lago non si congeli.
Marte, l’esperimento per provare la presenza di attività vulcanica
Secondo quanto si legge su “Scienza.fanpage.it“, Bramson e Sori hanno creato una simulazione al computer nella quale sono stati inseriti i parametri necessari che consentirebbero a quel lago salato sotterraneo di continuare ad esistere senza ghiacciarsi, ma nessuna concentrazione di sale consente di evitare il congelamento del lago. Dunque, è necessaria una fonte esterna di calore che secondo i due scienziati americani sarebbe garantita da una camera magmatica formatasi 300.000 anni fa. Il magma che si trova nel cuore del pianeta non sarebbe sgorgato in superficie, ma si sarebbe accumulato nella camera che si trova al di sotto del Polo Sud, finendo per sciogliere una parte della calotta glaciale, per poi dar vita al lago. Secondo Bramson e Sori, inoltre, tale attività vulcanica sarebbe presente ancora oggi sul Pianeta Rosso.
Marte, c’è vita sul Pianeta Rosso?
L’affascinante teoria avanzata da Bramson e Sori – pubblicata sulla rivista scientifica “Geophysical Research Letters” dell’American Geophysical Union – potrebbe essere ben presto confermata dagli strumenti della sonda InShight della NASA che è giunta da poco su Marte. Se questa conferma dovesse avvenire – secondo quanto si legge su “Scienza.fanpage.it” – non si andrebbe solo a riscrivere la storia evolutiva e geologica di Marte, ma aumenterebbero anche le possibilità che alcune forme di vita possano davvero esistere in laghi salati sotterranei. Dunque, l’esplorazione del Pianeta Rosso potrebbe rivelare importanti sorprese nei prossimi decenni.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.