Questo sito contribuisce alla audience di Il Messaggero

Giovedì 14 Novembre
Scarica la nostra app

Marte, gigantesche frane: di cosa si tratta? Mistero (forse) risolto

Gigantesche frane su Marte, un nuovo studio prova a fare luce

Marte, gigantesche frane: di cosa si tratta? Mistero (forse) risolto
Marte, lo studio sulle gigantesche frane - Foto Pixabay

Marte, gigantesche frane: di cosa si tratta? Mistero (forse) risolto

A lungo, gli scienziati, hanno lavorato per provare a capire meglio le famose frane su Marte: come descritto in un articolo su The Conversation e riportato da Notiziescientifiche.it, si tratta di frane lunghe e disordinate, le cui cause e la cui fenomenologia sono state scarsamente comprese.

Marte, frane molto grandi a velocità di 360 km/h

Le frane in questione sono molto grandi e spesso arrivano a spostare in quantitativo di materiale superiore, per avere un termine di paragone, a quello che ci è voluto per costruire l’Empire State Building. La velocità di queste frane può arrivare anche a 360 km/h per decine di chilometri.

Il nuovo studio sulla frane su Marte

Secondo gli scienziati, queste caratteristiche portano ad una spiegazione: le frane in questione non hanno frizione e questo rappresenta un vero e proprio enigma. A fornire delle risposte ci ha provato un nuovo studio pubblicato su Nature Communications che potrebbe rivelarsi utile anche per una migliore conoscenza delle frane sulla Terra.

Le aree in questione erano un tempo ricoperte di ghiaccio?

In particolare, i ricercatori si sono concentrati sulla Valles Marineris, una valle presente su Marte composta da un canyon rettilineo lungo oltre 4000 km e profondo più di 8 km, situato a sud dell’equatore marziano. In quest’area sono state più volte individuare frane lunghe e disordinate: analizzandole, già in passato qualche ricercatore era arrivato alla conclusione che queste aree un tempo erano ricoperte di ghiaccio. Questo nuovo studio, però, propone una nuova spiegazione.

La spiegazione sulla fenomenologia

Gli esperti hanno effettuato al computer modelli delle frane marziane, calcolandone lo spessore e la lunghezza delle creste, nonché varie altre caratteristiche. Giungendo alla seguente conclusione: la presenza del ghiaccio non può essere considerata condizione necessaria per la produzione di creste del genere, che potrebbero essersi formate a causa di strati sottostanti di rocce instabili e leggere, a loro volta creati da vibrazioni e collisioni di particelle di roccia. Si tratterebbe quindi di un processo di convenzione, ovvero di un trasferimento di calore causato dal movimento, che causa la caduta di strati di roccia più pesanti e denti e di rocce più leggere. 

La nostra newsletter!

Ricevi gli aggiornamenti e le ultimissime
su Meteo e Scienza via mail!

ISCRIVITI ORA!

Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

SEGUICI SU:

Ultima Ora

Ultima Ora Terremoto