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Mercoledì 13 Novembre
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Marte, i rumori provenienti dal sottosuolo presuppongono la presenza di magma vulcanico

La maggior parte delle faglie distribuite sull'intera superficie di Marte non sono sismicamente attive: i rumori provenienti dal sottosuolo proverrebbero da Cerberus Fossae

Marte, i rumori provenienti dal sottosuolo presuppongono la presenza di magma vulcanico
Marte - Foto Pixabay

Uno studio pubblicato su Nature Astronomy ha rilanciato l’ipotesi dell’esistenza di attività vulcanica sotto la superficie marziana

I rumori rilevati nelle profondità di Marte hanno dato vita a molte suggestioni, molte delle quali infondate, sull’attività vulcanica sul pianeta rosso. Secondo un gruppo di ricercatori che ha studiato a fondo un gruppo di terremoti rilevato dal lander InSight della NASA, il magma fuso è probabilmente ancora presente sotto la crosta di Marte. Questa ricerca, pubblicata su Nature Astronomy, farebbe supporre che la superficie marziana possa essere stata modellata dal vulcanismo anche di recente.

Le prove dell’attività vulcanica su Marte

Mentre prima si era creduto che l’attività vulcanica risalisse a molti secoli fa, oggi abbiamo dunque le prove che l’attività vulcanica persiste su Marte. Gli esperti ritengono che proprio sotto la superficie marziana possano nascondersi segni di vita. Fino a tempi relativamente recenti, gli scienziati presumevano che la geodinamica del pianeta rosso fosse sostanzialmente “piatta” e priva di eventi rilevanti. Marte non possiede un campo magnetico globale di cui parlare; poiché un campo magnetico è prodotto dall’attività interna, che nel pianeta rosso mancherebbe del tutto.

Il lavoro del Lander InSight

La NASA ha inviato il lander InSight, dotato di rivelatori sismici sensibili, scoprendo l’esistenza su Marte di una continua attività sismica molto potente. Ad oggi, InSight ha rilevato oltre 1.300 terremoti, sfatando il mito del pianeta senza eventi geodinamici. Questi fenomeni potrebbero essere molto preziosi per conoscere la struttura interna e l’attività di Marte e un team di geofisici guidato da Simon Stähler dell’ETH di Zurigo in Svizzera ha appena condotto uno studio ravvicinato di un gruppo di 20 terremoti recenti al fine di scoprire l’esatta dinamica e l’impatto sulla struttura della superficie marziana. CONTINUA A LEGGERE..

I terremoti proverebbero da Cerberus Fossae

Dai dati analizzati dal team di ricercatori si è capito che la maggior parte delle faglie distribuite sull’intera superficie di Marte non sono sismicamente attive. La sismogeneticità del pianeta rosso deriverebbe da una regione chiamata Cerberus Fossae. È costituito da elementi chiamati graben, dove l’attività tettonica ha causato l’apertura di faglie, provocando lo scivolamento di blocchi di crosta tra le creste parallele delle faglie. La bassa frequenza delle onde sismiche più profonde farebbe supporre l’esistenza di una regione sorgente calda da 30 a 50 chilometri sotto la superficie. Una tesi che spiegherebbe la presenza di magma fuso e, di conseguenza, l’attività vulcanica in corso.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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