Marte, c’è vita sul pianeta rosso? Non è da escludere
Siamo soli nell’universo? Probabilmente no e forse la vita oltre la Terra è più vicina di quanto la immaginiamo. Dove? Anche su Marte, ad esempio. In un commento su Nature Astronomy, infatti, la dottoressa Nathalie Cabrol, direttrice del Centro di Ricerca Carl Sagan all’istituto SETI per la ricerca della vita extraterrestre, ha discusso a proposito della vita sul pianeta rosso, che da alcune settimane sta “ospitando” il rover Perseverance. Leggi anche Meteorite cade in Molise, parte la ricerca dei frammenti: ecco cosa fare in caso di avvistamento
Da prendere in considerazione l’evoluzione di Marte
Proprio il rover Perseverance della NASA ha, tra gli obiettivi, la ricerca di tracce di vita su Marte. Secondo la dottoressa Cabrol non solo la vita sul pianeta rosso potrebbe esistere in questo momento ma potrebbe essere ben più presente e accessibile di quanto pensiamo. Finora, infatti, non si è presa particolarmente in considerazione l’evoluzione nel corso degli ultimi 4 milioni di anni di Marte, che è diventato un ambiente estremo e difficilmente abitabile in poco tempo. Bisogna anche capire come e perché ciò sia accaduto. Leggi anche L’oggetto interstellare Oumuamua potrebbe provenire da Plutone
Tanti i fattori da prendere in considerazione
In un ambiente come quello di Marte, la presenza di acqua non è l’unica proprietà necessaria alla vita: un ruolo molto importante è giocato infatti da altri fattori come una sottile atmosfera, la radiazione ultravioletta, la salinità, l’aridità, le fluttuazioni di temperatura e non solo. Bisogna anche cercare i luoghi in cui tutti questi fattori riescono a combinarsi perfettamente: sulla Terra, ad esempio, la vita è nata solo in particolari habitat. Stessa cosa potrebbe succedere su Marte. Leggi anche Tempeste aurorali rilevate su Giove: ecco cosa ha trovato la sonda Juno
Non basta cercare solo l’acqua
Cercare l’acqua, insomma, va bene ma non basta: sarebbe importante concentrarsi sullo studio di biosfere specifiche. Su Marte l’habitat ideale per la vita, secondo la dottoressa, potrebbe trovarsi addirittura sottoterra: è per questo motivo che sarà necessario raccogliere una mole enorme di dati da analizzare e comprendere.
L’obiettivo di Perseverance
Ed è anche per cercare la vita che la NASA ha inviato il rover Perseverance su Marte: la missione è destinata proprio a cercare tracce di vita (presente o passata) e a raccogliere i primi campioni del suolo marziano che saranno portati sulla Terra nel 2031 tramite una staffetta di missioni. I campioni saranno raccolti da Perseverance, inseriti in contenitori e depositati in luoghi precisi in attesa delle prossime missioni.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.