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Giovedì 14 Novembre
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Marte, rilevati livelli insolitamente elevati di metano: le ipotesi

Il rover Curiosity ha rilevato livelli di metano insolitamente alti su Marte: di cosa si tratta?

Marte, rilevati livelli insolitamente elevati di metano: le ipotesi
Metano su Marte, livelli insolitamente alti: perché? - Foto Pixabay

Curiosity, su Marte livelli di metano mai rilevati prima

Curiosity, rover della Nasa, è riuscito a misurare la più grande quantità di metano mai rilevata su Marte tramite il suo spettometro laser: il picco di metano, come si legge su Tomshw, è pari a 21 parti per miliardo in volume (ppbv). La misurazione è stata fatta nella regione che il rover sta esplorando da quando è atterrato nel 2012, il Gale Crater.

Già in passato rilevati livelli di metano su Marte

Già in passato Curiosity aveva rilevato la presenta di metano: nel 2013, le analisi dell’aria effettuate tramite lo strumento SAM (Sample Analysys at Mars) avevano infatti rilevato in quattro casi una concentrazione di metano di circa 7 parti per Miliardo.

La sonda Mars Express conferma le rilevazioni

A confermare la rilevazioni ci ha pensato Mars Express, sonda dell’agenzia spaziale europea: nei pressi del cratere Gale, su Marte, ci sono emissioni di gas metano. Secondo Mars Express il valore è di 15 parti di metano per miliardo di metri cubi di atmosfera. 

Al momento non è possibile sapere di più sulla fonte del metano

Per avere un termine di paragone, sulla Terra tra gli anni 1000 e 1750 c’erano emissioni pari a 700 PPB, passate poi ai 1750 PPB misurati all’inizio del nuovo millennio. L’ultima rilevazione su Marte è stata effettuata usando lo spettrometro laser SAM: non è possibile fare di più, perché Curiosity non ha gli strumenti necessari a stabilire la fonte del metano in maniera definitiva. Il dato rimane interessante, se si considera che sulla Terra la vita microbica è un’importante fonte di metano e le rilevazioni ottenute finora potrebbero essere un indizio in tal senso.

Metano su Marte, fonte biologica o geologica?

È da tenere presente, però, che il metano può essere creato anche tramite l’interazione tra rocce ed acqua. Per questo motivo Paul Mahaffy del Goddard Spaceflight Center, principale investigatore di SAM, ci tiene a far sapere che le misurazioni attuali non consentono di sapere se la fonte di metano sia biologica o geologica, antica o moderna. A quanto pare, comunque, i livelli di metano hanno una stagionalità, con anche improvvisi picchi: i ricercatori, però, sanno ancora troppo poco per poter stabilire durata e origine dei valori.

Le ricerche continuano: ci saranno altre scoperte?

Ma non è finita: il team di SAM, infatti, ha organizzato un esperimento per raccogliere maggiori informazioni su quello che potrebbe essere un picco transitorio. Ogni eventuale scoperta aggiungerà dati a quanto già si sa. Per trarre conclusioni, quindi, bisogna attendere: è necessario avere più rilevazioni, così come avviare collaborazioni con altri gruppi scientifici per incrociare i dati. In questo modo gli scienziati potrebbero riuscire a localizzare le fonti del gas su Marte e capirne anche la durata. 

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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