Acqua ghiacciata su Marte: ecco dove
Marte è una miniera d’acqua. É questa la scoperta dello scienziato Stefano Nerozzi, dottorando presso l’Università del Texas di Austin (USA), il quale avrebbe rilevato un’enorme quantità di acqua ghiacciata nascosta nelle profondità del pianeta rosso, proprio quello in cui sono dirette le prossime missioni spaziali americana ed eurorussa. Come ha dichiarato Nerozzi, la cui ricerca è stata pubblicata sul Geophysical Research Letters, “è stata una sorpresa ma ce n’è davvero parecchia, avvolta sotto strati di sabbia“.
Dove si trova l’acqua e da dove viene
L’acqua ghiacciata, finora mai rintracciata dagli scienziati, si trova due chilometri sotto la calotta polare nordica di Marte e, come detto, è “intrappolata” da diversi strati sabbiosi formatisi nel corso degli anni. E c’è dell’altro: prima si pensava che l’acqua fosse presente su Marte in quantità minore rispetto alla sabbia, cosa che invece è stata smentita da questa ricerca. A dimostrare tutto ciò è stato lo Shallow Radar, strumento utilizzato dagli astronomi per studiare la composizione e le strutture interne dei pianeti. E da dove viene tutta quest’acqua? Secondo lo studio si tratta di resti di vecchie calotte polari, ristretti e sepolti dalla sabbia durante i “periodi caldi”.
Il rischio per il pianeta
Ma c’è un enorme problema: l’acqua ghiacciata rintracciata su Marte è così tanta da rischiare di sommergere l’intero pianeta. I resistentissimi strati di sabbia, infatti, contengono il ghiaccio lontano dalla superficie del suolo marziano, ma se dovessero in qualche modo emergere “sarebbe abbastanza per avvolgere Marte in uno strato di acqua profondo almeno 1,5 metri”.
Acqua potabile su Marte?
Aldilà dei rischi per Marte, gli astronomi sono da anni al lavoro per stabilire se è possibile prelevare acqua dal pianeta rosso e renderla potabile. Una missione tutt’altro che semplice, ma comunque al vaglio degli studiosi anche in ottica “surriscaldamento del pianeta Terra”. “Considerato il rischio inondazione di Marte – ha detto in merito Nerozzi, come riporta LaStampa.it – sarebbe molto più facile estrarre acqua quasi pura dal ghiaccio sulla superficie, che per diventare potabile dovrebbe essere filtrata dalle impurità della polvere e forse da alcuni sali”.
Il lago di acqua salmastra su Marte
Pochi mesi prima di Nerozzi un altro scienziato italiano, Roberto Orosei dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, aveva rilevato un lago di acqua salata su Marte: questo grazie al radar Marsis, come riporta il sito Media.Inaf.it, che ha individuato questo bacino a 1,5 km di profondità sul pianeta rosso. Un’altra risposta, e sicuramente non l’ultima, alla grande domanda: dov’era finita tutta l’acqua presente su Marte che sembra sparita?
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.