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Sabato 16 Novembre
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Marte, un nuovo studio mette in discussione la presenza di acqua sul Pianeta Rosso

Un nuovo studio mette in discussione la presenza passata di grandi flussi d'acqua su Marte: la lava ha scavato canali e valli?

Marte, un nuovo studio mette in discussione la presenza di acqua sul Pianeta Rosso
Acqua su Marte, lo studio che mette tutto in discussione - Foto Pixabay

Marte, un nuovo studio mette in discussione la presenza di acqua sul Pianeta Rosso

L’acqua su Marte? Un argomento dà sempre dibattuto per arrivare a sapere sempre di più sul Pianeta Rosso: gli ultimi studi a tal proposito tutti concordi a proposito della presenza (attuale o passata) dell’acqua su Marte. Una nuova ricerca, però, mette tutto in discussione.

Niente acqua su Marte? Lo studio è rivoluzionario

Il nuovo studio, come si legge su Focus.it, è rivoluzionario perché mette in discussione la presenza dell’acqua su Marte, o meglio la sua abbondante presenza, cosa di cui sono convinti NASA, ESA e numerosi ricercatori. A questa conclusione sono arrivati i ricercatori di un gruppo internazionale dell’Università di Atacama, in Cile, e della Arizona State University, negli USA.

Marte, a creare canali e valli è stata la lava?

“Secondo le nostre ricerche, il fluido principale che ha scavato i canali e le valli che sono confluiti nel cratere Gale è lava”, dichiara Daniele Gasparri dell’Università di Atacama. “Questo non significa che non possa esserci stata anche dell’acqua in altri periodi, ma le tracce principali sono state prodotte dalla lava, che ha modellato e riempito anche i crateri limitrofi”.

Tre gli italiani coinvolti nello studio

Allo studio hanno partecipato anche tre italiani. Il cratere Gale è l’area dove si trova il rover Curiosity della NASA. Su Marte, quindi, l’acqua avrebbe avuto un ruolo molto secondario: ne è convinto Giovanni Leone, Direttore dell’Istituto di Astronomia e Scienze Planetarie dell’Università di Atacama, che ha già pubblicato numerose ricerche su riviste scientifiche a sostegno di tale ipotesi. La lava, molto più dell’acqua, secondo Leone, avrebbe avuto un ruolo fondamentale anche nel modellare Valles Marines, la valle che taglia in due il Pianeta Rosso.

Già in passato alcuni studi nella stessa direzione

I ricercatori, il cui studio è stato pubblicato sul Journal of Vulcanology and Geothermal Research, si dicono certi di quanto affermano perché hanno ricostruito il percorso della lave attraverso simulazioni al computer. La stessa composizione chimica del fondo del cratere, che in alcuni e limitati punti può suggerire la sporadica presenza d’acqua, è caratterizzata da indizi che riconducono alla lava. Questa ipotesi, dunque, va in conflitto con quanto sostenuto dalla NASA, che ha fatto diverse ricostruzioni della storia del cratere Gale, le quali prevedono la presenza di abbondanti flussi d’acqua. Proprio per le tracce della presenza passata di grandi flussi d’acqua la NASA aveva scelto di far atterrare Curiosity nel cratere Gale: secondo Gasparri, comunque, il risultato della ricerca è clamoroso ma non del tutto, perché non è la prima a mettere in discussione le grandi quantità di acqua ipotizzate dalla NASA. 

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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