Mercurio, c'è del ghiaccio sul pianeta più vicino al Sole: ecco com'è possibile
Su Mercurio c'è del ghiaccio in zone ai poli in ombra permanente: i risultati di uno studio
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Mercurio, c'è del ghiaccio sul pianeta più vicino al Sole: ecco com'è possibile
C’è del ghiaccio su Mercurio? Potrebbe. Anche se è difficile credere nella presenza di ghiaccio su un pianeta che supera i 400°C per quanto riguarda le temperature superficiale, un nuovo studio ritiene che proprio il calore del pianeta più vicino al sole potrebbe rendere ciò possibile.
Su Mercurio crateri in ombra
Ai poli di Mercurio, infatti, ci sono piccole zone in crateri che non vedono mai la luce del Sole: è in queste zone, come si legge su Notiziescientifiche.it, che può formarsi del ghiaccio. È quanto spiegano gli scienziati del Georgia Institute of Technology.
Il processo che porta alla produzione di molecole d'acqua
Il modello in questione vede il calore estremo del pianeta liberare i gruppi idrossilici, minerali che si trovano nel suolo superficiale di Mercurio: è questo processo che porta alla produzione di molecole d’acqua e di idrogeno che si sollevano spostandosi intorno al pianeta.
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Perché l'acqua si ghiaccia permanentemente
La luce solare scompone la maggior parte delle molecole d’acqua (o in alternativa si alzano molto al di sopra della superficie del pianeta): capita, però, che alcune di queste molecole finiscano per atterrare in zone in ombra permanente vicino ai poli. Su Mercurio, lo ricordiamo, non c’è una trasmissione di aria che possa condurre il calore, questo perché il pianeta non ha un’atmosfera: per questo motivo le molecole d’acqua che si poggiano nei crateri in ombra si ghiacciano permanentemente.
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Già in passato segnali in tal senso
Come spiega Thomas Orlando, autore principale dello studio, le molecole d’acqua possono di fatto entrare nell’ombra ma non possono mai andarsene: “Un po’ come la canzone Hotel California”. Già alcuni anni fa, nel 2011, la sonda Messenger della Nasa aveva individuato la presenza di segnali tipici di presenza intorno ai poli. In quel caso i segnali indicavano la presenza di ghiaccio “sporto” nascosto all’ombra permanente dei crateri polari formatisi in seguito all’impatto del pianeta con asteroidi e meteoriti.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.
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