Una dozzina di volontari si sono messi all’opera per dare la caccia ai preziosi frammenti: le ricerche sono coordinate dall’Istituto Prisma
Nel Cremonese, da alcuni giorni, è aperta la “caccia” ai frammenti del meteorite che è caduto al suolo nella notte del 24 maggio. Secondo gli esperti, sono elevate le probabilità di ritrovare frammenti di meteorite di una certa entità (anche grossi circa un chilogrammo). Sono circa una dozzina i volontari che si sono mobilitati per andare alla ricerca dei preziosi frammenti che si sono frantumati al suolo.
Chi coordina le ricerche
Il gruppo dei volontari è guidato dal coordinatore nazionale del progetto Prisma, Daniele Gardiol. Il progetto Prisma è la Prima Rete Italiana per lo Studio delle Meteore e dell’Atmosfera dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. L’area entro la quale il meteorite ha rilasciato dei frammenti è abbastanza vasta. Essendo caduto al suolo con una inclinazione di 34 gradi circa, i frammenti dovrebbero essersi sparpagliati su un’area della lunghezza di 9 chilometri e della larghezza di 500 metri.
Dove sono caduti i frammenti
Secondo gli esperti i frammenti potrebbero pesare dai 50 grammi fino ad un chilogrammo. Approssimativamente si è calcolato che i frammenti di meteorite più piccoli (quelli di massa inferiore a 500 grammi) possano essere caduti nella metà est del paese di Sospiro, mentre nell’area a nord si potrebbero trovare frammenti che potrebbero pesare anche 1000 grammi. Nell’area attorno al Po si dovrebbero trovare i frammenti più piccoli. CONTINUA A LEGGERE…
L’appello lanciato dagli esperti
Come hanno spiegato gli esperti di Prisma, l’opera di ritrovamento dei frammenti è tutt’altro che facile perchè l’area è costellata da coltivazioni e abitazioni. In genere questi ritrovamenti sono molto più facili nelle zone dove il contrasto fra meteorite e suolo è molto elevato, come nel caso dei ritrovamenti di frammenti nel deserto. Prisma ha lanciato un appello a tutti coloro che dovessero ritrovare una pietra scura o un frammento metallico di qualche centimetro di diametro, con i bordi arrotondati. La raccomandazione è quella non di non toccarli assolutamente ma di fotografarli, individuando con precisione le coordinate Gps. Se i frammenti venissero ritrovati, si tratterebbe del terzo meteorite caduto sul suolo italiano di cui si conosce l’orbita grazie a Prisma. In precedenza dei ritrovamenti erano stati effettuati a Cavezzo e a Matera.
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