Un misterioso segnale lampo radio è stato rilevato dagli osservatori il 28 aprile 2020: le interpretazioni degli scienziati
Trentamila anni fa, una stella morta dall’altra parte della Via Lattea emise una potente miscela di onde radio e raggi X. Il 28 aprile 2020, gli effetti di quell’evento hanno investito la Terra, innescando allarmi presso gli osservatori di tutto il mondo. Il segnale è stato avvertito dagli osservatori ma è durato pochi millesimi di secondo poi è sparito, ma tanto è bastato agli scienziati per capire di trovarsi di fronte a qualcosa di straordinario: il “lampo radio veloce” (FRB) proviene da una stella conosciuta all’interno della Via Lattea. A rivelare i dettagli della scoperta è stato uno studio pubblicato il 27 luglio su The Astrophysical Journal Letters. Leggi anche Notte di San Lorenzo 2020: tutto pronto per la pioggia di Perseidi
I dibattiti in seno alla scienza sulle origini degli FRB
I primi lampi radio FRB vennero scoperti nel 2007 e da allora sono stati oggetto di grandi dibattiti in seno al mondo della scienza. Le raffiche di potenti onde radio durano solo pochi millisecondi al massimo, ma generano più energia in quel piccolo lasso di tempo rispetto a quella che il nostro sole può generare in un secolo. Gli scienziati non hanno ancora saputo trovare spiegazioni attendibili sulle cause di queste esplosioni. Si è parlato in questi anni di collisione di buchi neri o ad esplosioni di astronavi aliene. Finora, ogni FRB rilevato ha avuto origine da un’altra galassia, distante centinaia di milioni di anni luce. Ma l’ultimo FRB scoperto presenta alcune anomalie.
Il residuo stellare apparterrebbe a dei magnetar
Secondo le osservazioni del telescopio l’esplosione proverrebbe da una stella di neutroni che si trova a 30.000 anni luce dalla Terra nella costellazione Volpetta. Il residuo stellare appartiene ad una classe di stelle ancora più strana chiamata magnetar, chiamata così per il suo campo magnetico incredibilmente potente, che è in grado di emettere intense quantità di energia molto tempo dopo la morte della stella stessa. Ora sembra che le magnetar siano quasi certamente la fonte di almeno alcuni dei molti misteriosi FRB dell’universo, come hanno spiegato gli autori della ricerca pubblicata sul The Astrophysical Journal Letters.
Le opinioni degli scienziati
“Non abbiamo mai visto un’esplosione di onde radio, simile a una raffica radio veloce, da una magnetar prima d’ora” ha spiegato Sandro Mereghetti, dell’Istituto nazionale di astrofisica di Milano, Italia. “Questa è la prima connessione osservativa in assoluto tra magnetar e raffiche radio veloci“. La magnetar, denominata SGR 1935 + 2154, venne scoperta nel 2014 quando gli scienziati individuarono le potenti raffiche di raggi gamma e raggi X a intervalli casuali.
Dopo una lunga pausa, la stella morta si è svegliata con una potente esplosione di raggi X alla fine di aprile. La raffica è stata individuata dal satellite Integral dell’Agenzia spaziale europea (ESA), progettato per catturare i fenomeni più energetici dell’universo. Allo stesso tempo, un radiotelescopio nelle montagne della British Columbia, in Canada, ha rilevato un’esplosione di onde radio provenienti dalla stessa sorgente, confermando la rilevazione dell’FRB poco dopo.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.