I 28 giorni più corti degli ultimi 50 anni sono stati registrati nel 2020: ecco i motivi
A partire dagli anni Sessanta del secolo scorso la rotazione della Terra ha subito un rallentamento rispetto al giorno medio di 24 ore, ma negli ultimi mesi si è avuta un’inversione di tendenza. Tanto è vero che nel corso del 2020 sono stati registrati i 28 giorni più corti degli ultimi 50 anni. Come non allarmava il rallentamento precedente, così non deve preoccupare questa accelerazione. Infatti i cambi di velocità sono dell’ordine di un millisecondo e non hanno nulla di straordinario: la velocità di rotazione varia in ragione dell’influsso gravitazione dei pianeti del Sistema Solare e in base ad altri fattori come le carrenti marine, l’azione dei venti e la pressione atmosferica. Leggi anche Una piccola stella fredda ha rilasciato i più potenti brillamenti mai visti prima.
Il secondo intercalare
Il fatto che la Terra stia girando più velocemente si ripercuote sull’azione degli orologi atomici. Per ricalibrare l’ora astronomica e quella atomica, negli ultimi 50 anni e precisamente dal 1972 è stato aggiunto un secondo intercalare in media ogni 18 mesi. In genere quest’operazione correttiva viene eseguita alla fine di giugno o di dicembre. Il National Institute of Standards and Technology fa sapere che l’ultimo salto del secondo (“leap second”) è stato effettuato alle 23:59:59 del 31 dicembre 2016.
Il giorno astronomico più veloce del 2020
L’accelerazione della rotazione terrestre fatta registrare nel 2020 potrebbe cambiare le carte in tavola e ha fatto parlare per la prima volta di una possibile sottrazione del secondo intercalare. Il condizionale è d’obbligo dato che la correzione temporale si renderà necessaria soltanto se nei prossimi anni la Terra continuerà a girare altrettanto velocemente. Il record di giorno astronomico più veloce era stato registrato il 5 luglio 2005, quando la Terra completò una rotazione in un tempo inferiore di 1,05 millisecondi rispetto agli 86.400 secondi. Questo primato è stato battuto 28 volte nel corso del 2020 e il 19 luglio è stato stabilito il record assoluto: 1,46 millisecondi in meno rispetto alla durata media di un giorno.
Salto del secondo al capolinea?
Secondo i calcoli, alla fine del 2021 si potrebbe accumulare un ritardo complessivo di 19 millisecondi rispetto al tempo misurato dagli orologi atomici. Se la velocità di rotazione terrestre non diminuirà, sono due le principali tesi che stanno prendendo corpo: o si sottrarrà un secondo intercalare ogni tot anni, oppure si dirà addio una volta per tutte al “salto di secondo”. Quest’ultima ipotesi è stata avanzata da alcuni ricercatori della International Telecommunication Union, che suggeriscono di aggiungere un’ora bisestile una tantum per coprire il divario tra tempo atomico e tempo astronomico.
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