Ora legale abolita dal Parlamento Europeo: ecco la decisione dell’Italia
Da pochi giorni è entrata in vigore l’ora solare in Italia: nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre 2019, infatti, abbiamo spostato indietro di un’ora le lancette. Le conseguenze sono state un minor numero di ore di luce durante il giorno, a causa del tramonto “anticipato” e dell’avvicinarsi dell’inverno.
Cambio ora, la decisione ai singoli Stati
Da ormai da anni si discuteva sulla reale utilità del cambio di orario e sulla possibilità di abolirlo: detto fatto. Dopo una consultazione popolare effettuata online, infatti, l’Unione Europea ha deciso di eliminare l’avvicendarsi tra ora solare e legale, lasciando però ai singoli stati la decisione su quale delle due mantenere per sempre.
Cambio ora, l’Unione Europea divisa in due blocchi?
L’eliminazione del cambio di ora con la possibilità per ogni Stato membro dell’Unione Europea di decidere quale tra ora solare e legale mantenere ha una possibile conseguenza: quella di creare due blocchi tra i Paesi del nord (ora solare) e quelli del sud (ora legale).
Abolizione ora legale, la decisione dell’Italia
La decisione da parte degli Stati membri andrà presa entro il 2021, come richiesto proprio dall’Unione Europea. Come riportato dal Corriere della Sera, però, la posizione dell’Italia sarebbe abbastanza particolare: il nostro Paese, infatti, a giugno avrebbe depositato una richiesta formale per mantenere la situazione alterata, ovvero continuare con l’avvicendarsi tra ora legale e solare. Il documento è stato depositato durante il primo Governo Conte e non è stato aggiornato al secondo mandato.
Abolizione ora legale, le motivazioni dell’Italia
Quali sono le ragioni che hanno indotto l’Italia a prendere questa decisione? Innanzitutto, secondo il documento depositato dall’Italia, non c’è una dimostrazione scientifica che provi la supremazia dei vantaggi rispetto agli svantaggi. Non è stato dimostrato che il cambio orario possa davvero intaccare l’equilibrio psicofisico. Seconda perplessità riguarda l’aspetto economico: l’ora legale, infatti, permette di risparmiare sulla corrente elettrica (risparmio quantificato in 100 milioni di euro l’anno). Terza perplessità riguarda il possibile mosaico di fusi orari nell’Unione Europea, situazione che rischierebbe di non garantire il corretto funzionamento del mercato interno, portando così al caos.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
