Orionidi, lo spettacolo delle stelle cadenti di ottobre: quando e come osservarle
Occhi verso il cielo, sempre pronto ad offrirci nuovi spettacoli: se alzerete lo sguardo prima dell’alba, durante questa settimana, potrete osservare lo sciame delle Orionidi, resti cosmici rilasciati dalla famosa cometa di Halley. Il 2020 è un anno ideale per osservarlo: la luna, infatti, è nella fase iniziale di crescita e per questo la visibilità è massima: dopo le Geminidi di dicembre e le Perseidi di agosto, le Orionidi sono tra gli sciami più consistenti. Leggi anche Nokia e la NASA lavorano insieme per portare la rete 4G sulla Luna: ecco il progetto
Il picco delle Orionidi prima dell’alba di mercoledì
Il picco delle Orionidi è ormai imminente: sarà possibile osservarlo, infatti, prima che sorga il Sole mercoledì mattina. Il nome di questo sciame è da attribuire alla costellazione di Orione: il radiante delle Orionidi, ovvero il punto da cui sembrano provenire le meteore, è infatti Betelgeuse, la seconda stella più brillante di Orione. La costellazione si solleva dall’orizzonte non prima delle 23, ma il massimo della visibilità sarà garantito intorno alle 5 del 21 ottobre. Leggi anche L’atmosfera di Venere contiene un amminoacido trovato nel DNA, ecco di cosa si tratta
Quando osservare le orionidi
Le Orionidi sono visibili tra il 16 e il 26 ottobre, con un picco tra 15 e 30 meteore all’ora. Per osservarle al meglio bisognerà guardare non verso il radiante ma a circa 30 gradi in direzione dello zenit, come si legge su Everyeye.it. L’orario migliore per l’osservazione è tra le 2:00 e le 5:45 del mattino, con Orione alto sopra l’orizzonte che garantisce una visibilità ideale. Leggi anche Cosa succede se si fluttua nello spazio senza tuta spaziale? Ecco la verità
I consigli per osservare le Orionidi
Se osserverete il cielo durante questo intervallo di tempo e vedrete una meteora c’è il 75% delle probabilità che si tratta dei resti della Cometa di Halley e quindi delle Orionidi: questo sciame è tra i pochi che è possibile osservare allo stesso modo dall’emisfero boreale e da quello australe. Fate attenzione, però: sono molto deboli e il consiglio è quindi quello di recarsi in un posto isolato e poco illuminato per osservarle al meglio.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.