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Mercoledì 13 Novembre
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Oumuamua non è fatto di ghiaccio molecolare di idrogeno: ecco i risultati di uno studio recente

Rimane ancora aperto il dibattito in seno al mondo dell'astronomia sulla reale origine di Oumuamua: ecco le recenti scoperte

Oumuamua non è fatto di ghiaccio molecolare di idrogeno: ecco i risultati di uno studio recente
Oumuamua, foto Wikipedia

Rimane ancora un mistero l’origine e la struttura di Oumuamua, l’oggetto interstellare scoperto nel 2017

Il dibattito in seno agli astronomi sulle reali origini e sulla struttura molecolare di “Oumuamua” è ormai in atto da diverso tempo ed è proseguito anche dopo l’articolo su The Astrophysical Journal Letters in cui si è svelato che l’oggetto interstellare non è fatto di ghiaccio molecolare di idrogeno. Lo studio precedente, pubblicato da Seligman & Laughlin nel 2020 aveva ipotizzato che ‘Oumuamua’ fosse un iceberg formato da idrogeno. Ma gli scienziati del Center for Astrophysics | Harvard & Smithsonian (CfA) e il Korea Astronomy and Space Science Institute (KASI) hanno effettuato studi approfonditi su questo oggetto interstellare proprio per capire se davvero un oggetto a base di idrogeno possa aver compiuto un viaggio dallo spazio interstellare al nostro sistema solare. Leggi anche Urano e Nettuno, i due pianeti composti principalmente da acqua: lo studio.

Le ipotesi allo studio

La tesi di Seligman e Laughlin è sembrata promettente perché avrebbe potuto spiegare l’estrema forma allungata di ‘Oumuamua’ così come l’accelerazione non gravitazionale. Tuttavia, questa teoria si è basata proprio sul presupposto che il ghiaccio H2 possa formarsi in dense nubi molecolari. “Se questo è vero, gli oggetti di ghiaccio H2 potrebbero essere molto diffusi nell’universo, e quindi avrebbero implicazioni di vasta portata. Il ghiaccio H2 è stato anche proposto per spiegare la materia oscura, un mistero dell’astrofisica moderna “, ha detto il dottor Thiem Hoang, ricercatore senior del KASI e autore principale dell’articolo pubblicato sul The Astrophysical Journal.

L’origine rimane un mistero

Sospettavamo – hanno dichiarato gli autori dello studio – che gli iceberg dell’idrogeno non potessero sopravvivere ad un lungo viaggio, che probabilmente durerà centinaia di milioni di anni, perché evaporano troppo velocemente“. Viaggiando a una velocità vertiginosa di 196.000 miglia orarie nel 2017, ‘Oumuamua è stato classificato per la prima volta come un asteroide e, quando in seguito ha accelerato, si è scoperto che aveva proprietà più simili alle comete. Successivamente si è scoperto che non poteva essere classificato in quella categoria e così la sua origine è rimasta un mistero.

Presto scopriremo la sua vera natura?

Oumuamua è diventato famoso per la prima volta nel 2017, quando è stato scoperto dagli osservatori dell’Osservatorio Haleakalā, e da allora è stato oggetto di studi in corso. E’ un oggetto misterioso e difficile da capire perché mostra proprietà peculiari che non ha alcuna somiglianza con altri oggetti interstellari come le comete e gli asteroidi. Ma si pensa che la sua natura non rimarrà a lungo un mistero irrisolto. Se ‘Oumuamua è un membro di una popolazione di oggetti simili su traiettorie casuali, allora l’Osservatorio Vera C. Rubin (VRO) potrebbe presto rilevare a breve un oggetto simile a Oumuamua.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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