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Giovedì 14 Novembre
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Per la prima volta è stato scoperto un pianeta simile a Tatooine

Tramite una stella oscillante è stato possibile individuare l'esistenza di un esopianeta, denominato Kepler 16b

Per la prima volta è stato scoperto un pianeta simile a Tatooine
Foto Archivio

Grazie al sistema della velocità radiale è stato scoperto un pianeta simile a Tatooine

Gli esperti sanno da tempo che non tutti i sistemi planetari hanno le stesse caratteristiche ma presentano delle particolarità che li rendono diversi gli uni dagli altri. Fra questi ci sono, ad esempio, i pianeti extrasolari, anche conosciuto come esopianeti, che orbitano ben due stelle, proprio come avviene nel pianeta immaginario di Star Wars che si chiama Tatooine. È molto recente, però, la scoperta fatta dagli scienziati secondo la quale un particolare esopianeta, conosciuto con il nome di Kepler-16b già nel 2011, eserciterebbe un’attrazione gravitazionale su una delle due stelle che lo accompagnano, disegnando un’orbita circumbiana.

Il sistema della velocità radiale per scoprire nuovi pianeti

Un team di esperti dell’Università di Birmingham, sotto la guida del Dott. Amaury Triaud, ha provato a calcolare la velocità radiale, cioè la rilevazione della presenza del pianeta attraverso l’oscillazione delle sue stelle. Kepler-16b è stato in realtà scoperto 10 anni fa non con questa tecnica ma grazie al metodo del transito, attraverso i satelliti della NASA. In effetti i metodi per scoprire esopianeti sono al momento pochi e i più proficui si rivelano proprio essere quello del transito e quello radiale. Con il metodo di transito, un telescopio viene fissato in un punto preciso e si rilevano cali di luce anche deboli da parte delle stelle, segno che un esopianeta sta transitando fra essa e la Terra.

Come funziona il sistema

Il sistema della velocità radiale si basa sul fatto che le stelle non sono corpi immobili, proprio perché i pianeti esercitano una forza gravitazionale che le fa oscillare. L’oscillazione comporta un cambiamento nella luce del corpo celeste e gli astronomi utilizzano proprio la modifica della luce per capire in quale posizioni si trovi in quel momento l’esopianeta rispetto alla stella. In passato questo tipo di tecnica era stata utilizzata solo con le stelle singole perché per quelle binarie le variabili da calcolare erano davvero troppe per i mezzi a disposizione. CONTINUA A LEGGERE..

Cosa si è scoperto

Per tale motivo, gli astronomi hanno deciso di utilizzare la tecnica della velocità radiale prendendo in considerazione un esopianeta con due stelle di cui una ha una luce molto più debole dell’altra. Utilizzando questa tecnica gli esperti dell’Università di Birmingham hanno potuto calcolare anche la massa della stella più luminosa, scoprendo che è di circa 1/3 di quella di Giove. Ma questa è solo una delle tante scoperte che questo sistema permette e che porterà a ricavare informazioni più dettagliate anche su altri aspetti molto importanti come la presenza e la grandezza del disco protoplanetario ma anche notizie approfondite sulla loro formazione.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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