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Martedì 12 Novembre
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Perseverance potrebbe aver rilevato nuovi composti organici nelle rocce marziane

I campioni perforati raccolti da Perseverance dal fondo del cratere Jezero, potrebbero contenere prove di carbonatazione e formazione di solfati e perclorati

Perseverance potrebbe aver rilevato nuovi composti organici nelle rocce marziane
Cratere Marte, ecco le nuove scoperte (foto Pixabay)

Alcuni composti organici presenti su Jezero sono stati rilevati da Perseverance: ecco lo studio pubblicato su Science

Nuove prove di esistenza di composti organici nelle rocce del cratere marziano di Jezero sarebbero state rilevate dal rover Perseverance. In passato anche il rover Curiosity e l’orbiter Mars Express ne avevano rilevato le tracce, ecco perchè non rappresenta una vera novità. Ma il fatto di studiare questi composti in modo più dettagliato potrebbe svelare ulteriori particolari sulla storia dell’acqua di Marte e sull’eventuale presenza in passato di forme di vita sul Pianeta Rosso.

La morfologia del cratere Jezero

Ottenuti da due diversi siti nel cratere, i minerali contengono prove di processi acquatici che scavano piccole cavità perfette per contenere un po’ di chimica organica. Secondo le prime rilevazioni potrebbe trattarsi di tracce di composti a base di carbonio. Il cratere Jezero era, molti secoli fa, un luogo molto più umido di quanto lo sia oggi. Ci sono ancora tracce dell’antico delta del fiume che un tempo stazionava sul fondo del cratere. Le interazioni tra acqua e roccia possono portare alla formazione di composti organici. A differenza di quanto pensavano gli scienziati, la roccia rilevata è risultata non sedimentaria.

Il lavoro degli scienziati

Grazie all’impiego dello strumento Scanning Habitable Environments with Raman and Luminescence for Organics and Chemicals (SHERLOC) di Perseverance, un team internazionale capeggiato dalla scienziata planetaria Eva Scheller del Caltech e del MIT è stato possibile inviare una sonda di rocce ignee nel fondo del cratere. E’ stata impiegata la spettroscopia Raman ultravioletta profonda e la spettroscopia di fluorescenza su tre rocce da due siti nel cratere e hanno trovato segni che il contatto significativo con l’acqua aveva alterato le rocce. CONTINUA A LEGGERE…

La vera sfida sarà portare questi campioni sulla Terra

Sono state trovate, altresì, reazioni con l’acqua liquida che hanno contribuito alla formazione di carbonati nella roccia ignea ricca di olivina tra 3,8 e 2,7 miliardi di anni fa. Successivamente, tra circa 2,6 e 2,3 miliardi di anni fa, l’acqua salmastra ricca di sale potrebbe aver indotto la formazione di miscele solfato-perclorato (sale) nelle rocce. In tutte e tre le rocce, il team ha trovato tracce di fluorescenza coerenti con composti organici aromatici simili al benzene.

Secondo gli scienziati, i campioni perforati raccolti da Perseverance dal fondo del cratere Jezero, potrebbero contenere prove di carbonatazione e formazione di solfati e perclorati. Perseverance ha anche raccolto campioni delle rocce stesse, nel caso in cui potessero essere traghettate a casa sulla Terra in seguito in una missione che deve ancora essere lanciata. Se queste prove potranno realmente essere riportate sulla Terra potremmo sapere con certezza se su Marte si sono verificate in passato le condizioni giuste per ospitare la vita. Queste informazioni sono state riportate sulla prestigiosa rivista, Science.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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