Alla ricerca di prove dell’esistenza del Pianeta Nove
Si discute ormai da tempo del Pianeta Nove, ovvero un ipotetico corpo celeste presente nel nostro Sistema Solare oltre l’orbita di Nettuno e dei Plutoidi. La sua esistenza è stata ipotizzata sulla base di apparenti discrepanze nell’orbita di Nettuno, ma gli scienziati non sono stati in grado di trovare prove della sue esistenza: come si legge su Everyeye.it, però, un nuovo pianeta chiamato HD 106906b sembrerebbe avere le stesse caratteristiche del Pianeta Nove. Leggi anche Il telescopio solare Inouye scatta l’immagine più dettagliata mai vista di una macchia solare
Scoperto il “gemello distante” di Pianeta Nove
Il pianeta in questione è stato scoperto, come riporta SkyTg24, nel 2013 dal telescopio Magellan presso l’Osservatorio di Las Campanas nel deserto di Atacam, in Cile, ma le nuove osservazioni condotte da Hubble e analizzate dagli esperti dell’Università della California a Barkeley forniscono informazioni più dettagliate e permettono di identificare questo pianeta come il “gemello distante” di Pianeta Nove: HD 106906b è un esopianeta situato a 336 anni luce dalla Terra e ha una massa di circa 11 volte quella di Giove, ovvero 3.500 volte quella della Terra. Leggi anche Ecco come è avvenuta l’origine della Luna: la ricostruzione al computer della nascita del nostro satellite (VIDEO)
Cosa sappiamo su HD 106906b
Il pianeta con le caratteristiche simili a quelle dell’ipotetico Pianeta Nove orbita molto lontano dalla stella madre del suo sistema binario (ovvero con due stelle di riferimento): questo pianeta, proprio per la grande distanza dalle sue stelle ospitanti e per la sua orbita eccentrica e altamente disallineata, potrebbe – secondo gli esperti – rappresentare un confronto unico con “il nostro pianeta”. Secondo le stime il sistema binario in cui si trova HD 106906b ha solo 15 milioni di anni e questo suggerisce che il Pianeta Nove potrebbe essersi formato agli albori del Sistema Solare, che ha un’età di 4,6 miliardi di anni. Leggi anche Piogge di meteoriti, potrebbero essere pericolose per l’incolumità degli esseri umani?
Ricostruita l’orbita dell’esopianeta
Le osservazioni di Hubble hanno permesso agli astronomi di ricostruire l’orbita dell’esopianeta (pari a 15.000 anni), situata a circa 110 miliardi di chilometri dalle sue stelle: stiamo parlando, per avere un termine di paragone, di una distanza circa 730 volte maggiore rispetto a quella tra la Terra e il Sole. “Abbiamo dimostrato che il pianeta potrebbe allontanarsi a ogni orbita per via di una serie di circostanze astronomiche particolari”, ha dichiarato Robert De Rosa dell’European Southern Observatory di Santiago, in Cile.
Servono ulteriori studi
Proprio il comportamento di questo esopianeta potrebbe spiegare, quindi, l’esistenza di Pianeta Nove: serviranno chiaramente ulteriori studi per confermare una potenziale similitudine. Le varie ricerche condotte finora, concentratesi sulle perturbazioni presenti nella Fascia di Kuiper, hanno permesso di fare ipotesi più concrete ma nessuna di queste ha portato alla scoperta di Pianeta Nove.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.