Plutone, cosa sappiamo e cosa abbiamo scoperto di recente
Scoperto casualmente nel 1930 si credeva che Plutone fosse il satellite che disturbava l’orbita di Nettuno. Solo attraverso un più approfondito studio gli scienziati successivamente hanno verificato che la massa era insufficiente per essere di disturbo a Nettuno e per la conformazione, considerando la presenza del suo satellite Caronte e altri fattori allora ritenuti essenziali, era stato classificato come nono pianeta del nostro sistema solare: per anni tutti i libri di scuola lo hanno definito così.
Plutone: declassato da pianeta a pianeta nano transnettuniano
Il piccolissimo Plutone, la cui estensione copre pressappoco il golfo del Messico, come dicevamo dopo la scoperta si era aggiudicato il titolo di pianeta ed era entrato a far parte dei nove pianeti del nostro sistema solare, questo al 2005. Poi è stato declassato da pianeta a pianeta nano Transnettuniano (trovandosi all’interno dell’orbita di Nettuno) e il nostro sistema solare vanta solo otto pianet. Molti sono gli studi che vedono protagonista il nano pianeta. Nel 2015 la missione NASA denominata “Nuovi orizzonti” ha puntato gli occhi su Plutone e su tutti i nanopianeti posti all’esterno della fascia di Kuiper. Lo studio si è concentrato sia sulla peculiarità del pianeta in tutte le sue caratteristiche morfologiche ma soprattutto sull’eccentricità della sua orbita, è proprio questo l’aspetto sul quale gli studiosi si concentrano da anni. Basti sapere che la terra ha un eccentricità ellittica di 0,017, mentre Plutone misura la stessa in 0,25.
Plutone : il caos controllato
Plutone impiega 248 anni a ruotare intorno al sole, incredibile pensare che da quando ne conosciamo l’esistenza ancora non sia passato tempo sufficiente per una sua completa rotazione solare. Molti scienziati stanno studiando la sua eccentricità ellittica e la capacità di creare dei veri e propri stati di caos, Plutone riesce a portarsi in alcuni stadi del suo moto rotatorio in punti orbitali più vicini al sole rispetto a Nettuno che segue un ellisse più regolamentare ma che di fatto è più vicino al sole. Questi spostamenti inconsueti del nano pianeta hanno fatto pensare inizialmente a una possibile collisione con Nettuno. CONTINUA A LEGGERE..
Le origini dell’oscillazione
Studi approfonditi hanno chiarito che il movimento caotico di Plutone denominato oscillazione vALK, ha avuto origine durante la migrazione dei pianeti, questo chiarisce come il moto oscillatorio sia agganciato a quello dei giganti gassosi come Nettuno e Giove così, dopo le dovute programmazioni temporali e il controllo delle orbite, qualsiasi pericolo di collisione è pressoché nullo.
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