Il Sole aveva anelli simili a Saturno
Il mondo astronomico ci pone spesso di fronte a nuove scoperte in grado di stupire e affascinare tutti gli appassionati. Secondo un recente studio, prima della scoperta dei tanti pianeti, quali la Terra, il Sole sarebbe stato circondato da enormi anelli di fumo molto simili a quelli di Saturno. La strepitosa rivelazione, secondo gli studiosi della Nasa, afferma che gli anelli di fumo potrebbero aver impedito alla Terra di trasformarsi in un Pianeta grande circa il doppio e la cui massa sarebbe stata 10 volte maggiore.
Le super Terre
Gli esperti, inoltre, avrebbero scoperto nella nostra Galassia, altre super Terre simili al sole, in orbita intorno al 30 percento delle stelle.
La scoperta di queste super Terre ha suscitato non poca meraviglia negli astronomi, i quali si sono posti tante domande prive di risposte palusibili. Se le super Stelle fossero comuni, gli esperti non riescono a spiegare il perché non c’è la presenza di una di loro nel Sistema Solare.
Per tentare di dare una risposta a questa domanda un’astrofisico della nota Rice University di Houston ha dichiarato di aver creato insieme ad altri colleghi un modello di simulazione computerizzato della formazione del Sistema Solare.
Le scoperte degli astrofisici
Secondo le simulazioni effettuate, gli urti provocati dalla pressione di gas e polvere hanno circondato il Sole appena nato. Questi fenomeni, probabilmente si sono verificati durante lo spostamento delle particelle verso il Sole e a causa della sua attrazione gravitazionale si sono riscaldate rilasciando una grande quantità di gas. Le simulazioni, hanno inoltre dimostrato la presenza di tre aree distinte in cui le particelle subivano la trasformazione in gas, chiamate linee di sublimazione. CONTINUA A LEGGERE…
Le tre linee di sublimazione
La linea più calda, vicino al Sole, il silicato si trasformava in gas, nella linea intermedia invece, il ghiaccio si sarebbe riscaldato e di conseguenza si è potuto trasformare in gas, stessa trasformazione è stata subita dalla linea più lontana, dove il monossido di carbonio si è trasformato in gas. L’effetto dell’urto della pressione è tale da consentire alle particelle di trasformarsi in anelli, stando a quanto asserito dal professore di fisica e astronomia dell’Università di Houston. Se tale pressione non fosse esistita, il Sole avrebbe inghiottito tutte le particelle senza lasciare semi adatti alla crescita dei pianeti. La simulazione effettuata, dimostra che i dossi di pressione in movimento possono fungere da fabbriche planetarie, ha dichiarato lo studioso.
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