Primo hotel nello spazio, c’è il progetto
Nell’ultimo anno e mezzo, a causa dell’emergenza Coronavirus, i nostri spostamenti sono stati fortemente limitati. L’essere umano, però, sa bene resistere e adattarsi ad ogni difficoltà, uscendone sempre più forte, con uno sguardo costantemente puntato verso il futuro e verso orizzonti più ampi: è per questo motivo che qualcuno sta già progettando il primo hotel nello spazio. Un progetto ambizioso, che però potrebbe diventare realtà entro pochi anni. Leggi anche DF2 è la galassia trasparente senza materia oscura: ecco lo studio che lo dimostra
Nel 2023 il via ai lavori?
Il progetto porta il nome dell’Orbital Assembly Corporation, una società che afferma di essere la “prima società di costruzioni spaziali di grandi dimensioni: di recente, come si legge su Techprincess.it, la OAC ha svelato un primo prototipo di robot in grado di creare delle parti per un hotel di lusso a forma di anello che un giorno orbiterà nello spazio, intorno alla Terra: l’inizio della costruzione della Stazione Spaziale Voyager (questo il nome dell’hotel) è previsto per il 2023. Leggi anche L’atmosfera terrestre potrebbe essere molto rara, grazie a un processo chimico: ecco di cosa si tratta
400 ospiti contemporaneamente
L’azienda è gestita da veterani NASA e ha alcuni obiettivi ambiziosi: l’hotel spaziale sarà a forma di anello e si estenderà per 200 metri; queste struttura, ruotando sul proprio asse, potrebbe consentire ai futuri ospiti di sperimentare livelli di gravità simili a quelli della Luna. L’obiettivo, in realtà molto ambizioso, è quello di aprire nel 2027 per ospitare fino a 400 ospiti alla volta. Il progetto c’è, ma riuscire a realizzarlo non sarà semplice. Leggi anche Un gruppo di astronomi ha studiato le varie fasi di una esplosione di una Supernova
I prossimi step
OAC ha in programma, per la costruire l’albergo, di inviare robot semi-autonomi nello spazio: saranno loro ad assemblare le varie parti. L’automa DSTAR dovrebbe costruire le alte strutture metalliche che un giorno dovrebbero costituire l’edificio principale. PSTAR dovrebbe invece occuparsi di raggiungere l’orbita terrestre bassa per iniziare a testare se la tecnologia può funzionare anche in microgravità; proprio PSTAR dovrebbe provare a mettere insieme una sezione di 156 piedi che costituirà la circonferenza di un anello, un prototipo dell’hotel senza equipaggio su piccola scala.
Un hotel destinato ai super ricchi
A far ruotare l’anello saranno quattro moduli di propulsione posti al centro. L’obiettivo è ambizioso e, dovesse essere portato a termine, sarebbe chiaramente accessibile solo ai super ricchi: anche se si parla sempre di più di turismo spaziale, infatti, per ora i viaggi al di fuori del nostro pianeta hanno ancora costi proibitivi.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.