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Sabato 16 Novembre
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Questo misterioso buco nero è grande un miliardo di volte il Sole

Lo studio in questione ha cercato di svelare il motivo per il quale questo buco nero ha assunto proporzioni mai viste prima

Questo misterioso buco nero è grande un miliardo di volte il Sole
Buco Nero (Credit: Rob Hynes) RIPRODUZIONE RISERVATA

Una equipe di astronomi ha studiato la velocità con cui questo buco nero si nutre di tutto ciò che ha attorno

Un buco nero di proporzioni mai viste prima è stato studiato a fondo dagli astronomi. La ricerca in questione che è stata pubblicata su Nature Astronomy, ha studiato a fondo le origini di questo buco nero situato al centro di una galassia chiamata J1120+0641. La grande particolarità è sicuramente la sua massa che supera il miliardo di volte quella solare. Oggi intorno a noi esistono buchi neri più grandi. Il problema è capire a quando risale la formazione di J1120+0641 e come abbia fatto in meno di 770 milioni di anni dal Big Bang, ad acquisire una proporzione così vasta.

Cosa è stato osservato dagli scienziati

Le osservazioni effettuate utilizzando il JWST hanno sfatato alcuni miti e alimentato nuove suggestioni. Considerando tutte le misure adottate, J1120+0641 appare “incredibilmente normale”, lasciando aperte spiegazioni sulle cause dell’aumento di peso del buco nero. La scoperta di J1120+0641 fu annunciata nel 2011, e per alcuni anni rimase la galassia quasar più distante conosciuta. Le galassie quasar hanno un buco nero supermassiccio centrale che si alimenta a una velocità incredibile. Sono circondati da una vasta nuvola di gas e polvere, che divorano il più velocemente possibile. L’attrito e la gravità attorno al buco nero riscaldano il materiale, facendolo brillare intensamente.

Le velocità raggiungibile

Ma la velocità con cui un buco nero può alimentarsi non è illimitata. La velocità massima stabile è determinata dal limite di Eddington, oltre il quale il materiale riscaldato brilla così intensamente che la pressione della radiazione supererebbe l’attrazione gravitazionale, spingendo via il materiale e non lasciando nulla attorno di “divorabile”. Secondo gli scienziati, i buchi neri possono entrare brevemente nel processo di accrescimento super-Eddington, dove superano questo limite e divorano quanto più materiale possibile prima che la pressione della radiazione possa stravolgere tutto. Questa è una delle possibili spiegazioni delle dimensioni di J1120+0641.

Cosa hanno scoperto gli scienziati

Per cercare i segni dell’accrescimento del super-Eddington, gli astronomi avevano bisogno di dati con una risoluzione sufficiente per eseguire un’analisi dettagliata della luce della galassia, alla ricerca di segni associati a processi estremi. E per questo hanno utilizzato il JWST, il telescopio spaziale più potente mai costruito, ottimizzato per scrutare i lontani confini dello spazio e del tempo. Un team guidato dall’astronoma Sarah Bosman dell’Istituto Max Planck per l’astronomia in Germania ha analizzato la luce raccolta per catalogare le proprietà del materiale attorno al buco nero: Si è scoperto così che il buco nero in realtà si nutre abbastanza normalmente: non c’è nulla nel suo accrescimento che appaia significativamente diverso da quello di altre galassie quasar più recenti.

Ciò significa che J1120+0641 è quello che sembra essere: una galassia quasar piuttosto normale, con un buco nero che non divora materiale a una velocità più elevata del normale.  “Nel complesso, le nuove osservazioni non fanno altro che aumentare il mistero: i primi quasar erano sorprendentemente normali – ha spiegato uno degli autori della ricerca in questione.. “Non importa a quale lunghezza d’onda li osserviamo, i quasar sono quasi identici in tutte le epoche dell’Universo.” Ciò significa che l’accrescimento del super-Eddington non è la spiegazione plausibile al processo di accrescimento di questi buchi neri. Serviranno ulteriori studi per risolvere l’arcano.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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