Una equipe di astronomi ha studiato la velocità con cui questo buco nero si nutre di tutto ciò che ha attorno
Un buco nero di proporzioni mai viste prima è stato studiato a fondo dagli astronomi. La ricerca in questione che è stata pubblicata su Nature Astronomy, ha studiato a fondo le origini di questo buco nero situato al centro di una galassia chiamata J1120+0641. La grande particolarità è sicuramente la sua massa che supera il miliardo di volte quella solare. Oggi intorno a noi esistono buchi neri più grandi. Il problema è capire a quando risale la formazione di J1120+0641 e come abbia fatto in meno di 770 milioni di anni dal Big Bang, ad acquisire una proporzione così vasta.
Cosa è stato osservato dagli scienziati
Le osservazioni effettuate utilizzando il JWST hanno sfatato alcuni miti e alimentato nuove suggestioni. Considerando tutte le misure adottate, J1120+0641 appare “incredibilmente normale”, lasciando aperte spiegazioni sulle cause dell’aumento di peso del buco nero. La scoperta di J1120+0641 fu annunciata nel 2011, e per alcuni anni rimase la galassia quasar più distante conosciuta. Le galassie quasar hanno un buco nero supermassiccio centrale che si alimenta a una velocità incredibile. Sono circondati da una vasta nuvola di gas e polvere, che divorano il più velocemente possibile. L’attrito e la gravità attorno al buco nero riscaldano il materiale, facendolo brillare intensamente.
Le velocità raggiungibile
Ma la velocità con cui un buco nero può alimentarsi non è illimitata. La velocità massima stabile è determinata dal limite di Eddington, oltre il quale il materiale riscaldato brilla così intensamente che la pressione della radiazione supererebbe l’attrazione gravitazionale, spingendo via il materiale e non lasciando nulla attorno di “divorabile”. Secondo gli scienziati, i buchi neri possono entrare brevemente nel processo di accrescimento super-Eddington, dove superano questo limite e divorano quanto più materiale possibile prima che la pressione della radiazione possa stravolgere tutto. Questa è una delle possibili spiegazioni delle dimensioni di J1120+0641.
Cosa hanno scoperto gli scienziati
Per cercare i segni dell’accrescimento del super-Eddington, gli astronomi avevano bisogno di dati con una risoluzione sufficiente per eseguire un’analisi dettagliata della luce della galassia, alla ricerca di segni associati a processi estremi. E per questo hanno utilizzato il JWST, il telescopio spaziale più potente mai costruito, ottimizzato per scrutare i lontani confini dello spazio e del tempo. Un team guidato dall’astronoma Sarah Bosman dell’Istituto Max Planck per l’astronomia in Germania ha analizzato la luce raccolta per catalogare le proprietà del materiale attorno al buco nero: Si è scoperto così che il buco nero in realtà si nutre abbastanza normalmente: non c’è nulla nel suo accrescimento che appaia significativamente diverso da quello di altre galassie quasar più recenti.
Ciò significa che J1120+0641 è quello che sembra essere: una galassia quasar piuttosto normale, con un buco nero che non divora materiale a una velocità più elevata del normale. “Nel complesso, le nuove osservazioni non fanno altro che aumentare il mistero: i primi quasar erano sorprendentemente normali – ha spiegato uno degli autori della ricerca in questione.. “Non importa a quale lunghezza d’onda li osserviamo, i quasar sono quasi identici in tutte le epoche dell’Universo.” Ciò significa che l’accrescimento del super-Eddington non è la spiegazione plausibile al processo di accrescimento di questi buchi neri. Serviranno ulteriori studi per risolvere l’arcano.
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