Rilevata la presenza di 170 pianeti "canaglia" che vagano nello spazio senza meta

Ecco chi sono i pianeti "canaglia" e quali sono le loro caratteristiche

Via lattea in movimento, immagine fonte Pixabay.
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Nuovo avvistamento di pianeti canaglia

Quando si parla di “pianeti canaglia" si fa riferimento a particolari corpi celesti che, nell'universo, si muovono senza avere una specifica stella di riferimento. Per un qualche motivo, i pianeti in questione sono stati espulsi dal loro sistema di appartenenza, il che li porta a vagare nello spazio aperto. A fronte di simili caratteristiche, i pianeti canaglia sono anche detti “nomadi". Fluttuano letteralmente nell'oscurità, lontani dalla loro stella, e pertanto gli avvistamenti risultano complessi. Tuttavia, una nuova tipologia di approccio sembrerebbe tornare utile per avvistare i corpi celesti in maniera più efficace.

I dettagli dell'osservazione

L'approccio suddetto è stato proposto dall'ESO (European Southern Observatory), e consiste essenzialmente nell'analisi di decine di migliaia di immagini raccolte nello spazio. La prassi ha consentito agli specialisti di individuare sino a 170 pianeti canaglia, situati sempre all'interno della Via Lattea. Nel caso in cui la loro localizzazione venisse confermata, si avrebbe la certezza che la nostra galassia sia un vero e proprio “covo" di pianeti canaglia. A tal proposito, l'astronomo Hervé Bouy, del Laboratoire d'Astrophysique de Bordeaux in Francia, ha affermato che nella Via Lattea “potrebbero esserci miliardi di questi pianeti, fluttuanti liberamente" e, dunque, distaccati da una stella di riferimento.

La formazione di un sistema e dei pianeti canaglia

L'esistenza dei pianeti canaglia ha inizio all'interno di quei vortici di gas e polvere che causano anche l'origine di un sistema solare tipico. Tuttavia, può capitare che quelle stesse nuvole di materia presentino dimensioni troppo ridotte per riuscire a provocare la formazione di una stella. A proposito di quanto riportato, però, le informazioni in nostro possesso sono ancora troppo scarse. Non è ben chiaro quanti siano i sistemi nascenti senza una stella, né quanti pianeti vengano espulsi dagli stessi. CONTINUA A LEGGERE..


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Il procedimento ad opera dell'ESO

L'avvistamento dei pianeti canaglia, dunque, rimane un fatto complesso, in misura della poca luminosità – rispetto a una stella – che gli stessi sono in grado di emettere. Inoltre, l'assenza di un preciso percorso orbitale rende le operazioni di osservazione ancor più difficili. A fronte di simili condizioni, l'ESO ha predisposto un approccio differente: ha individuato le radiazioni emesse da alcuni corpi celesti (i pianti nati da poco continuano a brillare di calore per diversi milioni di anni) e le ha scansionate, dando vita a un vero e proprio elenco di pianeti canaglia. Stiamo parlando di corpi celesti che, presumibilmente, sono situati nelle costellazioni dell'Upper Scorpius e dell'Ofiuco.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.