Rilevata la presenza di bolle giganti di raggi X che si espandono sopra e sotto il piano galattico

Ecco lo studio che svela l'esistenza nella galassia di bolle enormi in grado di divorare le famose Bolle scoperte 5 anni fa

Bolle di Fermi, immagini archivio
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Uno studio condotto da Max Planck Institute ha svelato l'esistenza di bolle nella galassia in grado di fagocitare le Bolle di Fermi

Un nuovo studio ha rivelato la presenza di una struttura precedentemente nascosta nella galassia della Via Lattea. I segnali dell'esistenza di questa struttura sono da ricondurre alla presenza di bolle giganti di radiazione X dal centro galattico che si estendono a vaste distanze sopra e sotto il piano galattico. Si tratta di bolle così grandi da essere in grado di inghiottire le famose bolle di Fermi di radiazioni gamma, anche se il team di ricercatori ha precisato che i due fenomeni potrebbero essere collegati più di quanto possiamo pensare.

Le parole di Peter Predehl

L'equipe di astrofisici capeggiata da Peter Predehl del Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics in Germania ha spiegato che l'alone della Via Lattea sopra e sotto il piano galattico è considerato il posto ideale per reperire la prova dell'esistenza di eventi accaduti nel centro galattico. Trattandosi di un luogo relativamente vuoto di materiale, ogni attività energetica che si dipana dal centro galattico potrebbe essere rilevabile come strutture di shock ed eiezione nello spazio interstellare.

Non si conoscono ancora le origini dell'attività delle bolle

Scoperte dal telescopio a raggi gamma Fermi nel 2010, queste strutture sono piene di gas caldo e campi magnetici che emettono radiazioni gamma, espandendosi dal centro galattico. Si estendono per circa 30 mila anni luce in ciascuna direzione, per una dimensione totale di 18 kiloparsec. Si pensa che queste bolle siano la prova dell'attività passata nella regione, sebbene non sappiamo ancora quale sia l'origine di questa attività. Fra le opzioni al vaglio degli scienziati vi sarebbe una possibile attività starburst, con un numero enorme di stelle che nascono, o un'esplosione per il buco nero supermassiccio attualmente quiescente nel centro galattico. Grazie a questa nuova scoperta, si potrebbe sapere qualcosa di più sulle misteriose Bolle di Fermi.


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Il telescopio di eRosita

La paternità di questa scoperta va attribuita a eROSITA, un telescopio a raggi X a bordo dell'osservatorio spaziale Spektr-RG. Lanciato a luglio 2019, la sua missione è sempre stata quella di studiare a 360 gradi il cielo nelle lunghezze d'onda dei raggi X. Queste strutture rilevate sono enormi e si estendono per 14 kiloparsec (45.661 anni luce) in entrambe le direzioni dal centro galattico. A quelle dimensioni, inghiottono completamente le bolle di Fermi. Ma, sebbene non sappiamo ancora quale sia la causa esatta delle bolle, Predehl e il suo team credono che siano state prodotte dallo stesso evento.

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Solo i dati rilevati da eRosita hanno chiarito le connessioni con le Bolle di Fermi

Di particolare interesse nelle osservazioni sono state le strutture fotografate dal predecessore di eROSITA, ROSAT. Sebbene la risoluzione e la sensibilità inferiori di ROSAT facessero sì che queste strutture fossero solo parzialmente visibili, i collegamenti erano già stati effettuati con le bolle di Fermi. Queste connessioni sono diventate più chiare solo mediante i dati rilevati da eROSITA.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.