La presenza di una strana sostanza chimica nelle nuvole di Venere potrebbe preludere all’esistenza di forme di vita
C’è vita su Venere? Forse sì, stando a quanto emerso da un nuovo studio che ha focalizzato la propria attenzione sul pianeta caldo e gassoso. In particolare a dare questo suggerimento è stato il rilevamento, lo scorso 14 settembre 2020, di un’impronta chimica di fosfina, sostanza chimica che secondo gli scienziati potrebbe essere legata a forme di vita. Tutto è partito dalla scoperta di Jane Greaves, astronoma dell’Università di Cardiff, e del suo team; l’osservazione di Venere mediante i suoi potentissimi telescopi risale al 2017, ma i dati raccolti erano stati lasciati in archivio per una valutazione senza fretta.
Cosa si è scoperto
Il 14 settembre scorso vennero rielaborati ed ecco la scoperta delle scie di fosfina. La sostanza è composta da un atomo di fosforo e da tre di idrogeno ed è una molecola strettamente legata alla vita. Potrebbe infatti essere l’impronta digitale di qualche microrganismo; la molecola infatti è chimicamente uno scarto metabolico di microrganismi. Venere non è un pianeta ospitale ed è soggetto a temperature elevatissime che renderebbero proibitiva ogni possibile presenza di forme di vita, anche primordiali. Le sue nuvole però, dove appunto è stata scoperta una traccia di fosfina, hanno temperature notevolmente più basse e la pressione è simile a quella della Terra. Questo ritrovamento attuale è stato più che altro un monito, un incoraggiamento a studiare maggiormente il pianeta Venere, più che la scoperta in sé di possibili forme di vita: questo almeno è ciò che affermano gli scienziati e gli esperti del settore.
Fosfina e vita su Venere: la chimica risponde
Non c’è che dire la fosfina, o fosfuro di idrogeno, è diventata la sostanza chimica più chiacchierata degli ultimi giorni, ma la sua scoperta non basta per affermare con certezza la presenza di vita su Venere. I batteri terrestri infatti la producono assorbendo fosfato dai minerali o da materiale biologico, aggiungendo l’idrogeno ed espellendo gli scarti sotto forma di fosfina. Se lo stesso procedimento si potesse verificare sul pianeta Venere di sicuro questi organismi sarebbero molto differenti da quelli terrestri, ma potrebbero essere sorgenti di fosfina atmosferiche.
Le conclusioni
Senza dubbio la scoperta di scie chimiche di fosfina su Venere non può lasciare indifferente e di fatto si tratta di un rilevamento molto significativo dal punto di vista astronomico. Ad affermarlo è la stessa equipe di studiosi e scienziati coinvolti nel progetto della Dottoressa Jane Greaves questo. Al momento non è possibile escludere nulla circa i modi e le cause per le quali si potrebbe essere formata della fosfina proprio nelle nubi venusiane. Allo stesso modo il team sostiene che la vera conferma della presenza di vita sul pianeta richiede un lavoro ulteriore come ad esempio l’utilizzo di un nuovo telescopio, l’Extremely Large Telescope. Si attendono quindi sviluppi e chissà che presto non si abbiano nuove conferme o smentite in materia.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.