Rilevato asteroide che potrebbe essere il "gemello perduto" della Luna: tutti i dettagli

Un gruppo di ricercatori internazionali ha scoperto che l'asteroide 1998 VF31 potrebbe essersi staccato dalla Luna tantissimi anni fa

Un asteroide più grande della Torre Eiffel è in avvicinamento verso la Terra. Foto PixaBay
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Rilevato asteroide che potrebbe essere il “gemello perduto" della Luna: tutti i dettagli

Nuova sorprendente scoperta in campo astronomico: come riportato dalla rivista scientifica Icarus, si ipotizza che un asteroide fluttuante nello spazio potrebbe essere il “gemello perduto" della Luna. A rintracciare 1998 VF31 (come è stato denominato) è stato il Very Large Telescope dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso) in Cile: l'asteroide si muove nella scia di Marte e, secondo i ricercatori protagonisti della scoperta, avrebbe la composizione chimica tale da essere accostato al nostro satellite. Gli autori dello studio sono alcuni scienziati internazionali coordinati dall'Osservatorio di Armagh nell'Irlanda del Nord, tra cui anche gli esperti dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) degli osservatori di Torino e Arcetri. UN UOMO É SEPOLTO IN FONDO A UN CRATERE LUNARE: ECCO CHI É

I dettagli della scoperta

Lo spettro di questo particolare asteroide – ha dichiarato Galin Borisov dell'Osservatorio di Armagh – sembra ricalcare quello di alcune porzioni della Luna dove il letto roccioso è esposto, come in corrispondenza di montagne e crateri". Potrebbe trattarsi, dunque, di un frammento lunare distaccatosi durante un gigantesco impatto agli albori del Sistema Solare e rimasto intrappolato nell'orbita di Marte. Non si tratta ancora di una certezza perché è sempre in piedi l'ipotesi che questo asteroide si limiti solo a somigliare alla Luna a causa della lunga esposizione alle condizioni mutevoli del meteo spaziale e degli effetti delle radiazioni solari. Gli studi proseguono. NEL SISTEMA SOLARE ESISTEVA UN ALTRO PIANETA TRA URANO E NETTUNO: TUTTI I DETTAGLI

Trovata acqua sulla Luna: ecco l'annuncio della NASA | Dove si trova e come reperirla

La notizia tanto attesa (e prevista) è finalmente arrivata: è stata trovata acqua sulla Luna! Ad annunciarlo in conferenza stampa sono stati gli scienziati NASA i quali, come riportato da tg24.sky.it, hanno dichiarato che oltre 40.000 chilometri quadrati di superficie lunare stanno intrappolando acqua sotto forma di ghiaccio in piccole cavità ombreggiate. E non è tutto perché di acqua nascosta nel sottosuolo, secondo la NASA, ce n'è addirittura più del previsto: essa sarebbe presente in abbondanza a latitudini più meridionali (circa 100-400 parti per milione), probabilmente sequestrata in matrici vetrose o rocciose. Il tutto è stato scoperto grazie al lavoro della sonda SOFIA che da tempo studia il suolo lunare. Ovviamente è troppo presto per dire se l'acqua della Luna può essere utilizzata come risorsa (e soprattutto per capire coe reperirla), ma si tratta di una clamorosa scoperta nell'ambito astro-spaziale. ECCO QUANTO COSTA IL PIANO PER RIPORTARE L'UOMO SULLA LUNA

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Le eccezionali capacità di osservazione di SOFIA

Questa scoperta è derivata dall'attività esplorativa di SOFIA, lo Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy, noto per essere l'osservatorio aereo più grande al mondo. A testimonianza della capacità di osservazione di SOFIA, è sufficiente sottolineare come l'osservatorio sia in grado di elevarsi sino a un'altezza di 11 chilometri dal suolo terrestre (raggiungendo, dunque, la stratosfera del nostro pianeta). Ciò consente a SOFIA di superare sino al 99% delle “barriere" imposte dalla presenza dell'atmosfera, la cui densità blocca la lunghezza d'onda degli infrarossi. Il superamento della soglia suddetta consente quindi un'esplorazione più approfondita dell'Universo, contando sulla mancanza di ostacoli di natura atmosferica.

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Le osservazioni astronomiche precedenti compiute da SOFIA

L'osservatorio SOFIA non è nuovo ad attività esplorative di alto profilo. In precedenza, infatti, l'osservatorio si è occupato di effettuare rilevazioni (e analisi conseguenti) sulla presenza dell'ossigeno nell'atmosfera di Marte. E non solo. SOFIA è stato utilizzato anche per indagare il centro di diverse galassie, compresa la Via Lattea, dimostrandosi straordinariamente utile ai fini dell'attività esplorativa dell'Universo. L'appuntamento, a questo punto, è al 26 ottobre.

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.