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Martedì 12 Novembre
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Risolto il mistero delle due facce della Luna, i ricercatori hanno scoperto il perché di questa differenza

Risolto il mistero delle due facce della Luna, i ricercatori dello Space Science Institute dell'Università di Scienza e Tecnologia di Macao hanno scoperto il perché di questa differenza

Risolto il mistero delle due facce della Luna, i ricercatori hanno scoperto il perché di questa differenza
Risolto il mistero delle due facce della Luna, foto: mundo.sputniknews.com

Le due facce della Luna

La luna probabilmente ci mostra solo il suo lato positivo. Il lato più lontano della luna è molto diverso da quello che vediamo noi (costituito da bacini ampi e lisci) e segnato da numerosi crateri. Il lato oscuro ha una crosta inspiegabilmente più spessa ed è ricoperto da un ulteriore strato di materiale secondo i dati raccolti dalla missione NASA di Gravity Recovery e Interior Laboratory (GRAIL) nel 2012. La Cina pochi mesi fa è riuscita nella storica impresa di far atterrare la sonda Chang’e-4 sul lato oscuro del satellite per la prima volta, come riportano Cnet.com e Tg24.sky.it.

I dati raccolti dagli scienziati

Gli scienziati hanno raccolto dati per ricostruire il mistero dei due “volti” lunari dall’epoca delle missioni Apollo e le ultime prove suggeriscono che una collisione massiccia e antica potrebbe essere la causa della disparità. Un nuovo articolo pubblicato sulla rivista JGR: Planets riporta i risultati di 360 simulazioni al computer su come un impatto primordiale tra un pianeta nano e la luna avrebbe potuto portare alla struttura della crosta lunare vista oggi. “I dati dettagliati sulla gravità ottenuti da GRAIL hanno fornito nuove informazioni sulla struttura della crosta lunare sotto la superficie“, ha detto in una nota l’autore principale Meng Hua Zhu, dello Space Science Institute dell’Università di Scienza e Tecnologia di Macao. L’idea di base è che un’esplosione così grande sul lato anteriore della luna avrebbe sollevato tutti i tipi di detriti che sarebbero poi piombati giù dal lato opposto. Questo potrebbe spiegare la crosta più spessa e alcuni elementi inaspettati e inspiegabili che sono stati trovati sulla luna, forse a causa del grande impatto.

Documento provocatorio

Questo è un documento che sarà molto provocatorio“, ha detto Steve Hauck, professore alla Case Western Reserve University e redattore capo di JGR: Planets. “Capire l’origine delle differenze tra il lato vicino e il lato più lontano della Luna è una questione fondamentale nella scienza lunare“. Potremmo presto sapere ancora di più su ciò che rende la luna un satellite così bifronte, grazie al cinese Chang’e 4 lander, che è diventato il primo veicolo spaziale a visitare il lato più lontano della luna all’inizio di quest’anno.

Grande mistero per anni

Per anni la diversità delle facce della luna ha rappresentato un grande mistero per gli scienziati. Il team cinese ha provato a risolverlo effettuando oltre 300 simulazioni al computer. Sono stati analizzati i dati raccolti dalla missione GRAIL della Nasa nel 2012, che rivelava una crosta molto più spessa sul lato della Luna non visibile dalla Terra.

Le simulazioni

Le simulazioni mostrano che la risposta più plausibile all’odierno aspetto del satellite sarebbe proprio un impatto tra il versante più vicino della Luna e un corpo celeste dal diametro di circa 780 chilometri, che avrebbe viaggiato a oltre 22.000 km/h. Lo scontro sarebbe avvenuto all’inizio della storia del Sistema Solare.

Probabilmente impatto con un grande astroide o con un pianeta nano

Secondo i ricercatori, il corpo celeste schiantatosi contro la luna sarebbe stato un grande asteroide o un pianeta nano. Steve Hauck, caporedattore della rivista che ha pubblicato la ricerca,  spiega che il lavoro è di grande rilevanza poiché comprendere l’origine delle differenze tra le due facce della Luna è una questione fondamentale per la scienza lunare.

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Alessandro Allegrucci

Laurea triennale in Scienze Forestali ed Ambientali e Laurea magistrale in Scienze Agrarie e del Territorio. La mia più grande passione resta da sempre la meteorologia, approfondita attraverso la tesi di laurea sperimentale e un master di "Meteorologia Nautica". I fenomeni naturali, la loro bellezza e potenza sono tra le cose che più mi affascinano al mondo.

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