Samantha Cristoforetti torna nello spazio
Vi ricordate di Samantha Cristoforetti, la prima e unica donna italiana a far parte dell’equipaggio di una missione dell’Agenzia Spaziale Europea? Ebbene, dopo essere andata nello spazio tra il 2014 e il 2015, l’astronauta milanese ha deciso di “tornare in orbita”. E stavolta vuole fare le cose ancora più in grande, come riporta Il Post.
La nuova missione di Samantha Cristoforetti
La Cristoforetti, astronauta del corpo Esa e capitano dell’Aeronautica militare, è stata scelta per un nuova missione “davvero importante“, come ha dichiarato lei stessa a margine di un evento a Siviglia. Ecco il suo tweet di qualche giorno fa. “Felicissima e grata di tornare nello spazio tra qualche anno!
Grazie al team della Presidenza del Consiglio, guidato dal Sottosegretario Riccardo Fraccaro e supportato dal team di ASI, per un impegno che conferma l’Italia dello spazio come un Paese leader in Europa”. E quale sarà questa missione importantissima? La Cristoforetti ha dichiarato più volte di voler andare sulla Luna: “la Nasa assegnerà un paio di posti agli astronauti europei per andare sul Gateway, chissà” ha aggiunto l’astronauta in un’intervista a La Repubblica. Che si tratti proprio di questo?
La base orbitante sulla Luna
Ciò che è certo, al momento, è che Samantha Cristoforetti è impegnata nel progetto Gateway, gestito dalla NASA ma con un ruolo importante dell’Agenzia spaziale europea, per costruire una base orbitante attorno alla Luna. “Seguo il progetto dall’European Astronaut Center di Colonia – ha spiegato Samantha – ma siamo ancora alla fase del disegno. Io fungo da interfaccia con tecnici e ingegneri per mettere a punto tutti gli aspetti necessari del vivere a bordo: la funzione dormire, la funzione consumare il cibo, la funzione toilette e igiene“. Nei prossimi mesi si scoprirà se da qui si arriverà a Samantha Cristoforetti direttamente sulla Luna…
La NASA presenta il nuovo Space Launch System
Ormai ci siamo, l’uomo è pronto a tornare sulla Luna. Entro il 2024, infatti, la NASA ha intenzione di “spedire” i suoi astronauti per la seconda volta sul nostro satellite, proprio come accadde nel 1969 con gli eroi Neil Armstrong e Buzz Aldrin. E il primo passo è la realizzazione del razzo per andare e tornare dalla Luna: è stata presentata la versione definitiva dello Space Launch System, come riporta SkyTg24, protagonista della missione Artemis.
Le caratteristiche del razzo
Lo Space Launch System (SLS), ha spiegato l’amministratore della NASA Jim Bridenstine a margine dell’evento di presentazione tenutosi presso il Michoud Assembly Facility di New Orleans, è il razzo più alto mai costruito: 65 metri (212 piedi) di ingegneria di altissimo livello, quattro potenti motori RS-25 e una serie di sistemi tecnologici altamente avanzati. Esso può anche raggiungere una velocità di mach 23 (28.400 chilometri orari) prima di separarsi dalla capsula Orion. Un prodigio dell’ingegneria aerospaziale. Tutto pronto quindi? Ancora no…
I test prima del nuovo sbarco sulla Luna
Prima del secondo viaggio umano sulla Luna della storia, ha aggiunto Bridenstine durante la presentazione di SLS, nel 2020 la NASA testerà il razzo con delle spedizioni sulla Luna senza equipaggio umano. Saranno quelli i test decisivi per mettere definitivamente a punto lo Space Launch System e prepararsi davvero al nuovo viaggio sulla Luna!
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.