Scoperta acqua su un pianeta simile alla Terra: ecco dove
Non solo sulla Terra c’è acqua. A quanto pare, come scoperto dall’University College di Londra, nello spazio è possibile reperire altra acqua. Reperire forse è una parola grossa… meglio dire che essa sia “presente nell’atmosfera” di un’altra stella dell’universo. Dove? Intorno a un pianeta esterno al nostro sistema solare.
Acqua intorno al pianeta K2-18b
Si chiama K2-18b, ha una massa simile a quella della Terra (da cui è distante 110 anni luce) ma 8 volte superiore e nella sua atmosfera ci sono le condizioni per avere acqua e temperature in grado di sostenere la vita, proprio come sul nostro pianeta. I ricercatori dell’università britannica (di cui fa parte anche l’italiana Giovanna Tinetti), il cui studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, hanno svelato che la stella nana K2-18 rappresenta “il Sole” di K2-18b ma con un clima più ostile e potenzialmente soggetto a radiazioni. Grazie ai dati raccolti dai telescopi, su tutti Hubble, gli studiosi hanno evidenziato che sul pianeta esiste acqua allo stato liquido oltre a elio e idrogeno (forse anche azoto e metano). Tutto ciò non significa che sia possibile andare ad esplorare il pianeta K2-18b, data la lontananza dalla Terra, ma che anche aldifuori del nostro sistema solare c’è acqua!
Il telescopio James Webb è pronto: ecco tutte le novità
Altra grande novità nel campo dell’astronomia e dell’esplorazione spaziale: il telescopio James Webb, come riporta il portale NotizieScientifiche.it, è stato ultimato al 100%. Si tratta di un sistema che permetterà agli scienziati di analizzare lo spazio profondo e scoprire ciò che ancora è ignoto all’uomo. Il progetto di questo apparecchio speciale nasce da una collaborazione tra la Nasa e l’Esa, l’Agenzia spaziale europea; la stessa Nasa ha definito questo progetto una “pietra miliare” per l’esplorazione scientifica.
L’operazione cruciale di assemblamento
Il nodo era collegare le due metà del telescopio, costruite separatamente e da far combaciare in modo perfetto: i tecnici e gli ingegneri NASA sono riusciti nell’intento di unire la parte A e la parte B del telescopio nei laboratori Northrop Grumman a Redondo Beach (California, USA). Il tutto attraverso una gru che ha sollevato e incollato con successo due oggetti alti oltre 6 metri l’uno.
Come è fatto il telescopio James Webb
Si chiamerà James Webb, in onore dell’amministratore a capo della Nasa durante alcune importanti missioni spaziali, e sarà il telescopio più potente di sempre. Si tratta di un grande sistema meccanico di specchi, rivestito in lamina d’oro, con un “occhio” in grado di captare i segnali infrarossi di stelle molto lontane. L’occhio, aggiunge la rivista Focus, sarà poi protetto da un enorme “ombrello” che lo terrà al sicuro dalle radiazioni solari. Il James Webb prenderà presto il posto dell’attuale sistema di riferimento dell’Osservatorio Spaziale, il telescopio Hubble, e sarà lanciato nello spazio.
Gli obiettivi del telescopio James Webb
L’apparecchio James Webb non servirà solo a portare alla luce “le oscurità” dell’Universo, ma anche a saperne di più riguardo alcuni misteri del cosmo già noti e che ci riguardano da vicino, soprattutto i primissimi attimi di vita nello spazio dopo il Big Bang.
Quando sarà lanciato James Webb
Il telescopio James Webb sarà lanciato probabilmente entro il 2021, come spiegato dalla NASA in un comunicato stampa, ma non è stata ancora stabilita una data precisa.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.