Dalla Via Lattea, per la prima volta, sono state individuate delle bolle radio enormi: ecco le ipotesi allo studio
I misteri della Via Lattea sono ancora tutti irrisolti ma gli astronomi hanno appena trovato un indizio sul suo passato. Secondo quanto si apprende dal sito Sciencealert sarebbero state individuate delle bolle gigantesche che emetterebbero onde radio, estendendo 700 anni luce su entrambi i lati del piano galattico. Secondo le prime ipotesi allo studio, si tratterebbe del risultato di un’enorme eruzione dal buco nero supermassiccio della nostra galassia, Sagittario A * che avrebbe perforato il mezzo interstellare in direzioni opposte rispetto al buco nero supermassiccio.
Lo stupore degli astronomi dopo la scoperta
Non si tratterebbe di quelle “bolle galattiche” scoperte dal telescopio spaziale a raggi gamma Fermi nel 2010, ma rappresenterebbero qualcosa di inedito anche per gli astronomi. Se così fosse, si tratterebbe delle più grandi strutture al centro della nostra galassia mai scoperte e rivelerebbero nuove informazioni sulla dinamica del nostro nucleo galattico.
Le parole dell’astrofisico, Heywood
“Il centro della nostra galassia è relativamente calmo rispetto ad altre galassie con buchi neri centrali molto attivi” sono state le parole pronunciate dall’astrofisico Ian Heywood dell’Università di Oxford e riportate dal sito Sciencealert. “Anche così – prosegue Heywood – il buco nero centrale della Via Lattea può diventare insolitamente attivo, divampando mentre divora periodicamente grossi blocchi di polvere e gas. È possibile che una tale frenesia alimentare abbia scatenato esplosioni potenti mai viste prima.”
Le prime scoperte
Tutto nacque negli anni ’80 quando il fisico Farhad Yusef-Zadeh della Northwestern University, insieme alla sua equipe, scoprirono qualcosa di strano nel centro galattico: filamenti di gas lunghi, sottili e altamente magnetizzati, lunghi decine di anni luce che emettevano onde radio di sincrotrone. Queste strutture inedite origine sono rimaste un mistero per tantissimi anni. Successivamente con la costruzione del telescopio MeerKAT dell’osservatorio sudafricano della radioastronomia si ottenne una sensibilità “senza precedenti” nell’individuazione delle lunghezze d’onda radio.
Il telescopio scoprì dei flamenti che confinerebbero con le bolle radio
Quando questo telescopio venne puntato nel cuore della Via Lattea vennero identificate queste strutture deboli ma rilevabili, in mezzo al bagliore radioso della regione. “Le bolle radio scoperte con MeerKAT ora fanno luce sull’origine dei filamenti”, ha detto Yusef-Zadeh. “Quasi tutti gli oltre 100 filamenti sono confinati dalle bolle radio.”
Laurea triennale in Scienze Forestali ed Ambientali e Laurea magistrale in Scienze Agrarie e del Territorio. La mia più grande passione resta da sempre la meteorologia, approfondita attraverso la tesi di laurea sperimentale e un master di "Meteorologia Nautica". I fenomeni naturali, la loro bellezza e potenza sono tra le cose che più mi affascinano al mondo.