Scoperte le “stelle con il morbillo”: ecco la loro particolarità e perché si chiamano così
Alcune stelle presentano delle macchie molto luminose, provocate da campi magnetici e che coprono circa un quarto della loro superficie: sono le cosiddette “stelle con il morbillo“, una nuova scoperta degli astronomi che sta affascinando gli esperti di spazio e Universo. A localizzare questi corpi celesti è stato il team dell’Osservatorio Astronomico di Padova dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, coordinato dal Yazan Al Momany, in collaborazione con altri ricercatori di Abruzzo, Trieste e Pisa: durante osservazioni con i telescopi dell’Osservatorio Europeo Meridionale, gli scienziati si sono imbattuti in questo particolare tipo di stelle, finora mai avvistate, che tra l’altro potrebbero aiutare a spiegare l’origine dei campi magnetici nelle nane bianche. AVVISTATO “STRANO” ASTEROIDE CHE HA STUPITO GLI SCIENZIATI
Le caratteristiche delle “stelle con il morbillo”
Le “stelle con il morbillo”, come hanno spiegato i responsabili dello studio sulla rivista Nature Astronomy, sono grandi la metà del Sole ma addirittura quattro o cinque volte più calde di esso. Ma soprattutto, come detto, hanno delle macchie molto particolari “sul corpo”: esse (circa 3.000 volte più piccole rispetto a quelle del Sole ma decisamente più scintillanti) appaiono e scompaiono mentre le stelle su cui “poggiano” si muovono e ruotano. Uno spettacolo davvero affascinante agli occhi degli astronomi. Il loro aspetto ricorda molto quello del morbillo negli esseri umani, il che ha quindi contribuito ad attribuire questa denominazione alle stelle. “Nella nostra galassia – ha spiegato il Prof. Al Momany – queste stelle calde e piccole sono di norma associate alla presenza di una compagna molto vicina. Sono speciali perché sappiamo che salteranno una delle fasi finali della vita di una stella e moriranno prematuramente“.
Arriva l’eclissi di “Luna di fragole”: ecco quando osservare il nostro satellite diventare rosa
Tra meteoriti, palle di fuoco e pianeti dalla luce iper intensa o in versione extralarge, tra pochi giorni assisteremo ad un altro fenomeno astronomico molto suggestivo: si tratta dell’eclissi di Luna rosa, soprannominata “Luna di fragole”, che coinciderà con il plenilunio di giugno. Cosa significa? Che il nostro satellite sarà parzialmente oscurato dall’ombra della Terra, il che darà alla Luna un colore rosato, decisamente atipico e interessante. Questo fenomeno in Europa viene anche definito Luna delle Rose perché in questo periodo dell’anno i fiori esplodono nella loro colorata e profumata bellezza. Ma come e quando sarà possibile osservare in cielo l’eclissi di Luna rosa, o anche Luna delle fragole? Ce lo spiega la NASA.
Come e quando guardare l’eclissi di luna rosa
L’eclissi di Luna rosa sarà visibile in tutta Europa, compresa l’Italia, e anche in Africa, Australia e in parte dell’Asia (non in America) venerdì 5 giugno 2020. La Luna sarà parzialmente coperta da un’ombra scura, quella della Terra, e l’eclissi inizierà alle 19.45 ora italiana: la “Luna di fragole” raggiungerà la massima visibilità alle 21.26 e sparirà dal cono di penombra alle 23.04. Come osservarla? Basterà recarsi in un posto da cui potrete godere di un’ampia visuale, va bene anche la terrazza di casa se ne avete una, e alzare gli occhi al cielo alla ricerca della Luna. Non sarà necessario nessun telescopio o binocolo, lo spettacolo sarà visibile anche a occhio nudo (avere un binocolo, tuttavia, vi permetterà di ingrandire la Luna ai vostri occhi).
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.